Lettera del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco del 21-01-2014 su "Recepimento della CRD IV"Scambio di lettere sul documento di consultazione pubblica in materia di organizzazione e governo societario delle banche ("Recepimento della CRD IV - Modifiche alle disposizioni di vigilanza in materia di governance nelle banche)

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Signor Vice Presidente del Senato,
Signori Presidenti,
Gentile Senatrice,

ho ricevuto la Vostra lettera, indirizzata anche al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro
dell' Economia e delle Finanze, relativa al documento che la Banca d'Italia ha posto in consultazione pubblica il 16 dicembre scorso, in cui vengono proposte modifiche alle disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche. Le innovazioni proposte sono volte, da un lato, ad assicurare la coerenza della disciplina emanata dalla Banca d'Italia con la normativa europea - in particolare, con la direttiva 2013/36/UE (cd. CRDIV) e - con le linee di indirizzo fornite dall' Autorità Bancaria Europea; dall'altro, ad aggiornarla, per renderla più adeguata a garantire un governo societario delle banche italiane efficiente ed efficace.

La Vostra lettera segnala la preoccupazione che l'iniziati va della Banca d'Italia possa avere violato le prerogative del Parlamento. Vorrei su questo rassicurarVi: la Banca d'Italia non intendeva e non intende venir meno in alcuna circostanza agli obblighi di legge e al doveroso rispetto nei confronti del Parlamento e delle altre Istituzioni della Repubblica.

La lettera esprime innanzi tutto dubbi riguardo alla legittimità e all'opportunità di un avvio della
consultazione pubblica quando il Parlamento sta ancora esaminando il disegno di legge di delegazione europea che contiene i principi e criteri direttivi per il recepimento della direttiva CRDIV.

Tali dubbi sono infondati, in quanto la consultazione viene effettuata ai sensi di specifiche disposizioni di legge.

La normativa secondaria posta in consultazione rientra nei poteri regolamentari conferiti alla Banca d'Italia dagli articoli 53 e 67 del Testo unico bancario (d. 19s. 385/93) e da un provvedimento del CICR del 2004. Essi prevedono - tra l'altro - l'attribuzione a questo Istituto del compito di emanare disposizioni in materia di governo societario delle banche e dei gruppi bancari.

La nostra iniziativa, includendo nel documento in consultazione norme volte a dare puntuale attuazione ad alcune disposizioni della CRDIV, risponde anche all'impegno di contribuire all'attuazione tempestiva del diritto europeo, in ottemperanza al principio di leale cooperazione contenuto nei Trattati. Considerato che il termine per il recepimento della direttiva è scaduto il 31 dicembre 2013, ci siamo fatti doverosamente carico dell'attuazione di quelle disposizioni che possono essere recepite facendo leva sui poteri regolamentari già previsti dal Testo unico bancario, anche al fine di prevenire procedure di infrazione avviate dalla Commissione Europea nei confronti dell'Italia. A testimonianza della scrupolosa osservanza dei limi ti dei propri poteri, la Banca d'Italia non ha avviato alcuna iniziati va per recepire al tre norme contenute nella diretti va CRDIV - pure legate al governo societario delle banche (come ad esempio i limiti al cumulo degli incarichi degli esponenti aziendali e la materia delle sanzioni) - sulle quali incide il disegno di legge di delegazione europea attualmente, all'esame del Parlamento.

Per quanto attiene alle altre innovazioni previste nel documento, osservo che una complessiva revisione della disciplina - esigenza da tempo avvertita anche dal mercato - è richiesta dalla legge: in particolare l'art. 23, comma 3 della legge 262 del 2005 impone alle Autorità di sottoporre a revisione periodica la regolamentazione adottata. La disciplina sul governo societario delle banche, via via aggiornata negli anni, consta ora di una pluralità di atti che si ritiene opportuno compendiare in un unico documento e rivedere anche alla luce dell'esperienza applicativa. Questa necessità è stata resa nota dalla Banca d'Italia fin dal 2012 nel proprio programma normativo pubblicato sul sito web. Il motivo per cui si è proceduto a proporre nel documento in consultazione sia gli interventi richiesti dalla disciplina europea sia quelli derivanti da esigenze nazionali di riordino risiede anche nell'opportunità di evitare i costi per il sistema di adeguamenti successivi alle nuove norme.

La Vostra lettera solleva anche questioni di merito, su alcuni temi oggetto del nostro intervento: numerosità dei componenti dei consigli di amministrazione delle banche; disposizione specifiche rivolte alle banche popolari.

Rilevo subito che le disposizioni proposte non annullano l'autonomia statutaria delle banche, ma la
indirizzano verso soluzioni che rispondono agli obiettivi di sana e prudente gestione. Si tratta di un approccio consolidato, proficuamente utilizzato in precedenti interventi normativi e considerato pienamente legittimo. Esso si affianca al potere di verifica sui singoli statuti, pure previsto dal Testo unico bancario.

Limitare il numero di consiglieri di amministrazione nelle banche risponde a fondamentali esigenze di funzionalità e di risparmio, divenute evidenti in questi anni di crisi, al punto da essere avverti te dalla generalità dell' opinione pubblica. Studi comparati dimostrano la pletoricità dei consigli di non poche banche italiane. Le disposizioni - nella prospettiva di bilanciare lo spazio proprio dell'autonomia statutaria con le finalità di . sana e prudente gestione delle banche - non fissano la numerosità dei componenti dei consigli ma indicano il numero massimo di consiglieri ritenuto compatibile con gli obiettivi di vigilanza sopra richiamati. Esse affidano proprio all'organo di amministrazione il compito di svolgere un'accurata autovalutazione idonea a cogliere, tra l'altro, le esigenze e le specificità di ciascun intermediario e a identificare conseguentemente il numero ottimale dei membri del consiglio.

La Banca d'Italia da tempo segnala l'esigenza che sia rafforzata la governance delle banche popolari. Il Fondo monetario internazionale, nel valutare recentemente il rispetto dei principi fondamentali di un'efficace vigilanza bancaria nei paesi aderenti, ha segnalato la governance delle banche popolari come un importante elemento di debolezza del sistema bancario italiano. Le disposizioni di vigilanza prospettate nel documento di consultazione deleghe di voto, meccanismi di voto e quorum per la presentazione delle liste e l'esercizio di altri diritti - sono volte a valorizzare il ruolo della platea dei soci e a conferire loro più strumenti e possibilità per partecipare attivamente alla vita societaria, nel pieno rispetto dello spirito mutualistico e delle norme di legge. In nessun caso le disposizioni di vigilanza della Banca d'Italia si pongono in contrasto con i principi fondanti del sistema cooperativo (voto capitario, limiti al possesso azionario) e con il quadro normativo di rango primario.

Quanto all'osservazione che queste disposizioni non sono contenute nella direttiva CRDIV, basti rammentare che la direttiva, nella parte relativa agli assetti organizzativi e alla corporate governance, opera una armonizzazione "minima", non massima, lasciando liberi i Parlamenti, i Governi e le Autorità di regolazione di fissare norme più stringenti.

L'iter che abbiamo seguito, le disposizioni che abbiamo proposto si attengono ai canoni di buona
regolamentazione desumibili dalle migliori prassi internazionali. Consultazione pubblica del mercato e pubblicità delle motivazioni consentono di disegnare soluzioni regolamentari trasparenti, efficaci, attente alle specificità e al principio di proporzionalità.

L'occasione mi è gradita per porgere i migliori saluti.

Ill.mo Signor Sen. Maurizio Gasparri
Vice Presidente del Senato

Ill.mo Signor Sen. Mauro Maria Marino
Presidente della Commissione Finanze e tesoro del Senato

Ill.mo Signor Sen. Avv. Massimo Mucchetti
Presidente della Commissione Industria, commercio, turismo del Senato

Ill.mo Signor Sen. Mario Ferrara
Presidente del Gruppo Grandi Autonomie e Libertà del Senato

Gent.ma Signora Sen. Cinzia Bonfrisco
Commissione Bilancio del Senato
Senato della Repubblica, Roma

Ill.mo Signor On. Daniele Capezzone
Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati
Camera dei Deputati, Roma

e p.c.
Ill.mo Signor On. Enrico Letta
Presidente del Consiglio dei Ministri

Ill.mo Signor Dott. Fabrizio Saccomanni
Ministro dell'Economia e delle Finanze

Lettera del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco del 21-01-2014 su "Recepimento della CRD IV"