Identificazione dei paesi terzi rilevanti per l'Italia ai sensi della raccomandazione ESRB/2015/1del Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB)

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Nel dicembre 2015 il Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB) ha emanato una raccomandazione (ESRB/2015/1) per favorire l'uniformità delle decisioni dei singoli Stati membri relative al coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) da applicare alle esposizioni verso residenti in paesi che non fanno parte dello Spazio economico europeo (paesi terzi)[1]. La raccomandazione prevede che le autorità nazionali designate identifichino annualmente i paesi terzi verso cui i sistemi bancari nazionali hanno esposizioni rilevanti e adottino misure per il controllo dei rischi per la stabilità del proprio sistema derivanti da una crescita eccessiva del credito in tali paesi.

La Banca d'Italia, sulla base dei dati al 31 dicembre 2019 e delle informazioni più recenti disponibili, ha identificato per il 2020 come paesi terzi rilevanti per il sistema bancario italiano la Russia, gli Stati Uniti e la Svizzera. L'attività di sorveglianza diretta dei rischi dei tre paesi è svolta dall'ESRB, che ha incluso quei paesi tra quelli rilevanti per l'intero Spazio economico europeo. Rispetto al 2019 non viene più identificata la Turchia, verso la quale le esposizioni del sistema bancario italiano si sono fortemente ridotte nei primi mesi dell'anno in corso.

L'identificazione dei tre paesi è stata effettuata seguendo i criteri riportati nella decisione ESRB/2015/3. La valutazione ha riguardato tutti i paesi verso cui le banche italiane hanno esposizioni e ha preso in considerazione tre indicatori, riferiti alle quote delle esposizioni originarie (ossia le esposizioni non ponderate per il rischio), di quelle ponderate per il rischio e di quelle in default verso ciascun paese sul totale delle corrispondenti esposizioni del sistema bancario italiano. Sono stati identificati come rilevanti quei paesi per i quali almeno uno dei tre indicatori era pari o superiore all'1 per cento in ciascuno degli ultimi due trimestri e nella media degli ultimi otto.

 



[1] Lo Spazio economico europeo (SEE) comprende, in aggiunta ai paesi dell'Unione europea, l'Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia. Dal 1° gennaio 2020 gli strumenti macroprudenziali previsti dalla CRD IV e dalla CRR sono diventati applicabili anche in quei tre paesi; l'ESRB ha quindi deciso da quest'anno di considerare paesi terzi quelli esterni allo SEE.

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