N. 757 - Una nota su razionalizzabilità e restrizioni delle credenze nella teoria dei giochi

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di Giuseppe Cappellettiaprile 2010

Il saggio contribuisce alla teoria dei giochi caratterizzando in modo nuovo un concetto di soluzione (Δ-razionalizzabilità), utilizzato per rappresentare diversi fenomeni economici come i processi di negoziazione e le crisi finanziarie.

Il concetto di soluzione più utilizzato nella teoria dei giochi è l’equilibrio di Nash, che si basa sull’ipotesi che gli agenti siano perfettamente razionali, ovvero massimizzano la propria utilità e abbiano aspettative corrette. Questo concetto di soluzione richiede l’ipotesi ulteriore che gli agenti abbiano credenze (beliefs) con una forma funzionale specifica.

Queste ipotesi sono eccessivamente restrittive e non aiutano a comprendere diversi fenomeni. Ad esempio, nelle aste al primo prezzo si osservano spesso offerte differenti da quelle compatibili con la soluzione d’equilibrio, oppure in talune circostanze il funzionamento dei mercati finanziari sembra discostarsi da quello atteso sulla base delle implicazioni della teoria.

La rinuncia all’ipotesi di correttezza dei beliefs degli agenti richiede di utilizzare concetti di soluzione di non-equilibrio. Ad esempio, il concetto di razionalizzabilità si basa esclusivamente sull’ipotesi che gli agenti coinvolti siano razionali e che tale conoscenza sia condivisa. Tuttavia, questo concetto di soluzione spesso non permette di fare previsioni precise o di ottenere implicazioni di policy stringenti in quanto si basa su ipotesi minimali.

Anche senza ricorrere all’ipotesi di correttezza delle credenze, nell’analisi di alcuni fenomeni economici può essere ragionevole introdurre ipotesi aggiuntive rispetto a quelle previste dal concetto di razionalizzabilità. Ad esempio in un’asta al primo prezzo si può assumere che ciascun giocatore non escluda di poter vincere se fa un’offerta. Nel caso di un rapporto di consulenza, si può ipotizzare che l’investitore abbia fiducia nei consigli offertigli dal proprio consulente. Nel caso dei mercati finanziari si può assumere che gli agenti, pur avendo credenze eterogenee, ritengano che esista un limite massimo per i prezzi delle attività finanziarie.

Tutte queste situazioni possono essere analizzate utilizzando il concetto di soluzione chiamato Δ-razionalizzabilità. Tuttavia, la sua applicazione risulta molto complessa e di difficile risoluzione analitica. Per ovviare a queste difficoltà il presente lavoro caratterizza il concetto di Δ-razionalizzabilità in termini di eliminazione iterata di strategie strettamente dominate. Questa caratterizzazione, oltre a generalizzare altri risultati presenti in letteratura, permette di semplificare la determinazione degli esiti coerenti con il concetto di Δ-razionalizzabilità.

Pubblicato nel 2010 in: The B.E. Journal of Theoretical Economics, v. 10, 1, pp. 1-11

Testo della pubblicazione