N. 730 - La rischiosità delle obbligazioni societarie

Il lavoro analizza la rischiosità delle obbligazioni societarie, utilizzando un indice di rischiosità recentemente proposto da Aumann e Serrano (Journal of Political Economy - 2008).

L’indice di rischiosità è definito in base al comportamento di una popolazione di investitori eterogenei per ricchezza e per grado di avversione al rischio, ipotizzando che essi massimizzino una funzione di utilità à-la Von Neumann-Morgenstern del tipo CARA (constant absolute risk aversion). In questo schema teorico, un aumento dell’indice di rischiosità di un’attività finanziaria segnala una diminuzione del numero di investitori disposti ad acquistarla.

Il lavoro utilizza il metodo generalizzato dei momenti per stimare l’indice di rischiosità di alcuni portafogli di obbligazioni societarie americane su un arco temporale compreso fra il dicembre del 1988 e il gennaio del 2009.

Secondo le stime ottenute, la rischiosità di un portafoglio ben diversificato di obbligazioni societarie non varia significativamente al variare del merito di credito delle obbligazioni che lo compongono. Ciò può essere spiegato dal fatto che le obbligazioni con merito di credito più basso pagano interessi più elevati, i quali, in media, compensano le maggiori perdite in conto capitale generate da tassi di insolvenza più alti.

Inoltre, la rischiosità delle obbligazioni societarie subisce variazioni significative nel corso del tempo e tali variazioni possono essere previste mediante l’ausilio di alcune variabili finanziarie e macroeconomiche.

In primo luogo, la rischiosità delle obbligazioni societarie aumenta non solo al salire della volatilità dei loro rendimenti, ma anche in periodi di inflazione elevata.

In secondo luogo, a parità di volatilità e di merito di credito, le obbligazioni tendono a essere meno rischiose nei periodi in cui il loro rendimento a scadenza è più elevato. Ciò è riconducibile al fatto che storicamente alti rendimenti a scadenza hanno protetto gli investitori contro il rischio di perdite in conto capitale derivanti da insolvenze e cali delle quotazioni. I bassi rendimenti a scadenza registrati nell’ultimo decennio hanno, in parte, fatto venire meno questa protezione, rendendo più rischiose le obbligazioni societarie.

Pubblicato nel 2014 in: Journal of Money, Credit and Banking, v.46, 4, pp. 693-713

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