Nell'Italia postunitaria l'industrializzazione fu un fenomeno nettamente sub-regionale.
All'inizio l'industria era prevalentemente artigianale, e ubicata nelle capitali degli Stati preunitari; l'industria di fabbrica venne invece attirata dalle cadute d'acqua del Nordovest subalpino. Dagli anni Ottanta, come accelerò il processo di modernizzazione, l'industria si concentrò: nelle province subalpine del Piemonte e della Lombardia con la crescita di fine secolo del settore tessile (protetto), poi specie a Torino e Milano con la crescita della meccanica, e lo sviluppo della trasmissione dell'energia elettrica, nel primo Novecento; e a Genova, che sfruttò la cantieristica (sussidiata) civile e militare.
L'unico episodio significativo di diffusione si ebbe con lo sviluppo dell'industria (protetta) dello zucchero di barbabietola nelle province emiliane.
Pubblicato nel 2013 in: The Economic History Review, 66, pp. 57-85