I contributi raccolti in questo Quaderno analizzano l'impatto della creazione dell'Unione Bancaria sulle autorità di vigilanza/risoluzione nazionali, attraverso l'esame di otto case studies (Austria, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, e Spagna), delle autorità nazionali incaricate della vigilanza macroprudenziale e dell'EBA.
I case studies mostrano che la creazione dell'Unione Bancaria non è stata la causa scatenante di significativi cambiamenti istituzionali, anche se ha avuto delle conseguenze. Diversi Stati Membri avevano già seguito le tendenze globali a favore di una concentrazione delle funzioni in un unico modello di vigilanza, mentre altri hanno condotto riforme in risposta ad alcune dinamiche politiche e giuridiche nazionali e altri ancora hanno reagito a fattori esterni, come la crisi del debito sovrano. Inoltre, i case studies dimostrano che gli assetti istituzionali in vigore nei vari Stati membri presentano una grande varietà e che esiste un disallineamento, o almeno una certa incoerenza, tra le norme dell'UE e la realtà delle strutture istituzionali degli Stati membri. L'influenza dell'integrazione europea non si limita però al quadro di risoluzione delle crisi bancarie e alla vigilanza microprudenziale, ma si estende anche all'area della vigilanza macroprudenziale dove l'armonizzazione di alcune misure e l'attribuzione alla BCE di compiti anche in tale ambito si è inserita in un quadro caratterizzato, per un verso, dal ruolo di coordinamento svolto dall'ESRB e, per altro verso, dalla permanenza di importanti responsabilità in capo alle autorità nazionali. Anche l'EBA ha subito profondi cambiamenti a seguito della creazione dell'Unione bancaria.
I contributi sono stati presentati in una serie di seminari, organizzati, il primo presso l'università Science Po di Parigi, e quelli successivi presso l'Avvocatura della Banca d'Italia, e costituiscono l'esito di uno studio condotto nell'ambito di "IMPACTEBU", un progetto finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 attraverso il "Marie Skłodowska-Curie" grant agreement n. 895841.
