Il lavoro valuta gli effetti della riforma della geografia giudiziaria, attuata tra il 2013 e il 2014, sul funzionamento della giustizia civile in Italia. L'accorpamento di tribunali minori e sezioni distaccate ha determinato un significativo aumento della dimensione degli uffici. Si analizzano gli effetti delle economie di scala e di specializzazione così conseguiti su domanda e offerta di giustizia, fornendo indicazioni sulla scala ottimale per l'erogazione di questo servizio pubblico.
La riforma ha comportato una riduzione delle nuove cause, presumibilmente per i maggiori costi connessi con l'aumento della distanza dai tribunali. L'effetto è concentrato nelle materie che si caratterizzano per una maggiore discrezionalità nella scelta di avviare o meno una causa, come la responsabilità extracontrattuale. La riforma ha inoltre aumentato la capacità di definire i processi e ridotto la loro durata, con miglioramenti soprattutto per le materie più complesse e nei tribunali che inizialmente erano meno efficienti.