La disponibilità di dati sull’efficienza energetica degli immobili in Italia è cruciale sia per valutare le politiche pubbliche volte al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione del settore immobiliare sia per le banche chiamate a stimare l’impatto del rischio di transizione sulle garanzie in portafoglio e a ottemperare agli obblighi informativi richiesti dal legislatore. Il lavoro fornisce un contributo alla discussione sulla stima dei dati di efficienza energetica.
Mediante un algoritmo noto come Random Forest Classifier, basato su un numero contenuto di variabili, è possibile stimare le classi energetiche degli immobili italiani. La procedura suggerisce che la quota di case energeticamente poco efficienti (quelle di classe energetica F o G) è di molto superiore a quella che si evince dal campione del Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica (SIAPE). In particolare, considerando un margine di errore di una classe, si stima che le case energeticamente poco efficienti si aggirino intorno all’80 per cento.