Il lavoro fornisce evidenza empirica, scarsa in letteratura, sul nesso di causalità tra utilizzo del contante e incidenza dell'economia sommersa, applicando due diverse strategie econometriche. I dati impiegati, relativi alle province italiane nel periodo 2015-17, provengono da varie fonti, tra cui le segnalazioni S.AR.A. dell'UIF (operazioni in contante presso gli sportelli bancari) e le stime Istat sull'economia sommersa (sotto-dichiarazione del fatturato da parte delle imprese).
Un aumento della quota di transazioni in contanti determinerebbe, a parità di condizioni, un incremento dell'incidenza dell'economia sommersa; quest'ultima sarebbe cresciuta anche a seguito dell'innalzamento della soglia di uso del contante da 1.000 a 3.000 euro, in vigore dal 2016 con l'obiettivo di sostenere la domanda. Sebbene le metodologie adottate presentino alcuni limiti, il lavoro mostra che le restrizioni all'uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all'evasione fiscale.
Pubblicato nel 2022 in: Journal of Economic Behavior & Organization, v. 204, pp. 107-127.