n. 56 - Infrastrutture e project financing in Italia: il ruolo (possibile) della regolamentazione

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di Cristina Giorgiantonio e Valentina Giovanniellonovembre 2009

Nel corso dell'ultimo decennio, in Europa si è registrato un significativo incremento del ricorso a operazioni di project financing (PF) in settori rientranti nella sfera pubblica, con ricadute positive per la realizzazione di progetti infrastrutturali. In Italia, le dimensioni relativamente contenute dei progetti finanziati, i settori e la natura degli interventi segnalano come il ricorso allo strumento - nel confronto con paesi come Spagna e Regno Unito - risulti ancora limitato e abbia spesso finalità di provvista finanziaria, anziché di redistribuzione dei rischi e valorizzazione dei nessi tra costruzione e utilizzo dell'opera. Il lavoro - sulla base delle indicazioni della letteratura economica, delle iniziative intraprese a livello comunitario e del confronto internazionale - esamina le caratteristiche regolamentari che possono favorire il ricorso al PF e l'esistenza di possibili aspetti di criticità nell'ordinamento italiano, prospettando alcune misure correttive. I principali limiti sembrano riconducibili: i) alle incertezze relative all'allocazione del rischio amministrativo-legale; ii) alle inadeguatezze nelle procedure di selezione del contraente privato; iii) alla scarsa attenzione nella predisposizione dei contratti; iv) all'assenza di adeguati presidi che assicurino la bancabilità dei progetti.

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