La riduzione dell’ammontare dei crediti deteriorati (NPLs) nei portafogli bancari rappresenta una priorità di vigilanza per l’Unione europea e per il Single Supervisory Mechanism (SSM). Le cessioni di NPLs – una via rapida ed efficace per il conseguimento di tale obiettivo – tendono ad avere un impatto negativo sui coefficienti patrimoniali delle banche, poiché i prezzi di cessione sono tipicamente inferiori al valore di libro di tali crediti. Un elevato ammontare di cessioni può dunque determinare perdite in conto economico e, quindi, esigenze patrimoniali aggiuntive che – specialmente nelle difficili attuali condizioni di mercato e in un contesto economico nel quale la redditività è bassa – le banche potrebbero non essere in grado di fronteggiare. Ciò determina un forte disincentivo alla cessione di NPLs. Le banche autorizzate all’utilizzo del metodo avanzato basato sui rating interni ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito (A-IRB) hanno un ulteriore disincentivo a cedere tali esposizioni, poiché subirebbero un impatto patrimoniale aggiuntivo per via dell’aumento delle stime della LGD (ossia del tasso di perdita in caso di insolvenza - Loss Given Default) indotto dalle cessioni stesse.
La nota ha tre obiettivi. Dapprima si forniscono i risultati di un’analisi mirata a quantificare l’impatto di rilevanti cessioni di NPLs sulla LGD e, quindi, sui coefficienti patrimoniali delle banche A-IRB. Sulla base delle simulazioni condotte su un campione di banche italiane, si stima che un aumento della LGD del 12 per cento – corrispondente a una cessione straordinaria di tutte le sofferenze iscritte in bilancio – determinerebbe una diminuzione dei coefficienti patrimoniali, inclusiva dell’effetto shortfall, ricompresa in un intervallo di 90-190 punti base. Tale stima non tiene conto dell’effetto diretto, dovuto alla perdita che le banche registrerebbero cedendo queste posizioni a valori inferiori a quelli di bilancio. In secondo luogo, si chiarisce, sulla base di argomentazioni di natura prevalentemente macro-prudenziale, per quali motivi le perdite derivanti dalla cessione di un elevato ammontare di crediti deteriorati non dovrebbero influenzare la LGD. Infine, si propongono delle possibili soluzioni su come sterilizzare, o quantomeno mitigare, gli effetti sulla LGD dovuti alla cessione delle sofferenze, in modo da eliminare i disincentivi alla cessione da parte delle banche A-IRB. Tutte le proposte si basano sulla natura eccezionale delle operazioni di cessione e prevedono la temporaneità del meccanismo di sterilizzazione.