Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita - settembre 2008, n. 57Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Fra il 2 e il 22 settembre 2008 si sono svolte le interviste dell’indagine trimestrale Banca d’Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita, riferita al mese di settembre 2008. Hanno partecipato 480 imprese con almeno 50 addetti, di cui 290 operanti nell’industria e 190 nei servizi.

I principali risultati

Aspettative di inflazione al consumo in Italia

L’inflazione attesa per i prossimi dodici mesi è pari al 3,7 per cento, in aumento rispetto al 3,5 per cento registrato lo scorso giugno. Nel mese di settembre 2008 il tasso di inflazione al consumo è stato del 3,7 per cento, 1,6 punti percentuali al di sopra delle attese espresse dalle imprese nel settembre 2007.

Valutazioni sulla situazione economica generale

I giudizi delle imprese sugli andamenti più recenti rimangono prevalentemente negativi: il 56,1 per cento delle imprese ritiene che la situazione economica generale dell’Italia sia peggiorata rispetto a tre mesi fa, il 40,4 per cento che sia invariata. Il saldo tra i giudizi negativi e quelli positivi si è ampliato di 8,5 punti percentuali, passando da –44,1 a –52,6. La quota di imprese che giudica la situazione peggiorata è relativamente più elevata tra le imprese dei servizi e al Nord.

Condizioni economiche in cui operano le imprese

Il 55,8 per cento delle imprese si attende condizioni invariate nei prossimi tre mesi; questa percentuale risulta diminuita rispetto al trimestre precedente, quando era il 65,2 per cento. Aumenta invece la percentuale di imprese che prevedono un peggioramento (dal 29,2 al 38 per cento), mentre la quota di imprese che prevedono un miglioramento rimane sostanzialmente stabile (6,2 contro 5,6 per cento della precedente indagine). Il pessimismo è più diffuso tra le imprese dei servizi: per il 47,1 per cento di queste imprese le condizioni peggioreranno mentre solo per il 4,9 per cento miglioreranno.

Come nella precedente rilevazione, ad influenzare negativamente le prospettive delle imprese sono soprattutto la dinamica attesa del costo delle materie prime, del costo del lavoro e delle condizioni di accesso al credito.

Le previsioni a tre anni relative alle condizioni economiche in cui opereranno le imprese rimangono positive e in ulteriore lieve miglioramento rispetto al trimestre precedente: il 48,6 per cento delle imprese si attende un miglioramento (47,7 a giugno), il 20,4 per cento un peggioramento (23,4 a giugno). La quota che prevede un miglioramento a tre anni è maggiore per le grandi imprese (66,2 per cento), mentre la quota che prevede un peggioramento a tre anni è relativamente più elevata al Centro (32,6 per cento).

Condizioni per l’investimento

Il 38,4 per cento delle imprese valuta che le condizioni per investire siano peggiorate rispetto a tre mesi fa; il 57,9 per cento le giudica invariate; il restante 3,7 per cento stima invece che siano migliori. E’ diminuita rispetto alla rilevazione precedente la quota di imprese che giudicano migliori del trimestre passato le condizioni per l’investimento, mentre è aumentata quella di coloro che le giudicano invariate. Il giudizio è particolarmente negativo tra le grandi imprese (condizioni in peggioramento per il 58,9 per cento).

Condizioni di accesso al credito

Per il 71,8 per cento delle imprese le condizioni di accesso al credito risultano invariate rispetto allo scorso trimestre. Il 26,7 per cento delle imprese ritiene che siano peggiorate (nella precedente rilevazione la corrispondente quota era il 22,7 per cento); l’1,5 per cento le considera migliorate (era il 3 per cento). Il divario tra i giudizi espressione di una tendenza positiva o negativa, pari nel complesso a –25,2, è più elevato tra le imprese del Nord-est (–36,3 punti percentuali) e quelle con 1.000 addetti e oltre (–30,1 punti percentuali).

Per le imprese che hanno contattato il sistema bancario richiedendo l’attivazione di nuovo credito o l’espansione di linee esistenti il peggioramento delle condizioni appare più sensibile rispetto al totale del campione (62,9 rispetto a 26,7 per cento; nella precedente rilevazione le quote corrispondenti erano pari al 51,8 e al 22,7 per cento).

Dinamica dell’occupazione

La quota di imprese che prevede di diminuire l’occupazione totale nei prossimi tre mesi supera quella che ne attende un incremento (rispettivamente 25,4 e 12,7 per cento). Il saldo tra previsioni al rialzo e al ribasso rimane negativo e in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione (–12,7 contro –5,7 punti percentuali).

Variazione dei prezzi di vendita delle imprese

Le imprese in media hanno dichiarato un aumento dei propri prezzi di vendita del 2,9 per cento negli ultimi 12 mesi, 0,7 punti percentuali in più di quanto avevano previsto nel settembre 2007. Per il prossimo anno si attendono un rialzo del 2,4 per cento, in diminuzione rispetto alla scorsa rilevazione nella quale avevano previsto un incremento dei propri prezzi del 2,7 per cento. Le imprese segnalano che le tensioni sui propri prezzi deriveranno principalmente dalla variazione del costo del lavoro e dei prezzi delle materie prime; le politiche di prezzo dei concorrenti eserciteranno un’influenza al ribasso.

Il differenziale tra la previsione sull’andamento generale dei prezzi a settembre 2009 e quella sull’andamento dei propri prezzi è di 1,3 punti percentuali. La differenza tra il tasso di inflazione annuo osservato a settembre 2008 (dato provvisorio) e gli aumenti dei prezzi dichiarati dalle imprese sullo stesso orizzonte temporale è di 0,8 punti percentuali.

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