Indagine Sole 24 Ore - Banca d'Italia sulle aspettative di inflazione - marzo 2002

Il sondaggio ha riguardato un campione casuale di 455 imprese con almeno 50 addetti, estratto dagli archivi della CERVED. Le interviste sono state condotte dalla Poster S.r.l. tra il 4 marzo e il 28 marzo.

Sintesi dei risultati

Inflazione al consumo in Italia

Le aspettative d'inflazione sono state riviste lievemente al rialzo su tutti gli orizzonti temporali. Quelle per i prossimi dodici mesi (2,5 per cento) sono di poco superiori sia al dato effettivo di gennaio 2002 che rispetto a quelle formulate nel sondaggio di dicembre 2001 (2,4 per cento); anche le attese relative a oltre i dodici mesi si attestano sul 2,5 per cento (contro il 2,3 per cento della precedente rilevazione). Le imprese di maggiori dimensioni presentano, come nelle precedenti rilevazioni, aspettative di un rialzo dei prezzi al consumo più contenute rispetto alla media.

Inflazione al consumo nell'area dell'euro

Anche con riferimento all'inflazione media dell'area dell'euro gli intervistati hanno rivisto lievemente al rialzo le proprie aspettative: sull'orizzonte a dodici mesi l'inflazione si attesterebbe al 2,5 per cento, in leggero calo rispetto al dato consuntivo di gennaio 2002 (2,6 per cento) ma in aumento rispetto al 2,3 per cento osservato nella precedente rilevazione; oltre i dodici mesi le aspettative rimangono pari al 2,5 per cento, contro il 2,3 per cento della precedente rilevazione. Le imprese di maggiori dimensioni presentano aspettative di un rialzo dei prezzi al consumo più contenute rispetto alla media. Il differenziale di inflazione atteso Italia-UEM si è annullato.

Fattori che influenzano il tasso di inflazione al consumo in Italia

Come nella scorsa rilevazione nessuno tra i fattori che influenzano l'inflazione al consumo in Italia ha un impatto di rilievo: per tutti il punteggio medio rimane in valore assoluto inferiore a 1 ("modesto"). Rispetto alla rilevazione di dicembre 2001, cresce comunque l’importanza relativa dell'evoluzione del costo delle materie prime mentre rimane invariata l’influenza esercitata dall’introduzione dell’euro.

Variazione dei prezzi di vendita e del fatturato delle imprese intervistate

Come nella precedenterilevazione, l’aumento medio atteso nei prossimi 12 mesi dei prezzi praticati dalle imprese intervistate (1,6 per cento) risulta essere inferiore al tasso di inflazione al consumo previsto per lo stesso periodo (2,5 per cento). Le imprese del settore manifatturiero presentano un aumento più contenuto rispetto alla media (1,3 per cento). Il tasso di crescita atteso del fatturato in termini nominali per il 2002 si attesta sul 5,6 per cento, in lieve aumento rispetto a quello per il 2001 riscontrato nella precedente rilevazione (5,2 per cento).

Domanda monografica

Tra settembre 2001 e febbraio 2002, il 36,8 per cento delle imprese intervistate ha visto accrescere la domanda complessiva mentre il 33,1 per cento ha subìto una contrazione. La dinamica positiva ha riguardato per il 33,5 per cento i mercati esteri e per il 25,4 per cento il mercato nazionale. Le imprese localizzate nel Nord Est, con meno di 200 addetti hanno ottenuto migliori risultati sui mercati esteri. La maggior parte delle aziende intervistate registra un andamento dei propri ordini  sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente sia a 3-4 mesi che oltre i sei mesi. Su entrambi i mercati si riscontra una leggera prevalenza di imprese con ordini in aumento rispetto a quelle con ordini in diminuzione (sul mercato interno si rilevano 1,8 imprese con ordini in aumento per ogni impresa con ordini in diminuzione a 3-4 mesi e 1,4 oltre i 6 mesi; sui mercati esteri 1,5 imprese con ordini in aumento per ogni impresa con ordini in diminuzione sia a 3-4 che oltre i 6 mesi).

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