Con questa pubblicazione la Banca d'Italia intende onorare la memoria del professor Albert Ando, a vent'anni dalla sua scomparsa (19 settembre 2002).
Albert Ando, oltre a essere stato un economista autorevole e di chiara fama, uno studioso che ha dato contributi importanti in molte discipline, nonché un consulente di numerose istituzioni in diverse parti del mondo, è stato per molti anni il consulente della Banca d'Italia su diversi fronti, in primo luogo (ma non solo) per quanto riguarda la modellistica economica. La pubblicazione di una versione rivista e arricchita della sua bibliografia (versione che espande quella pubblicata dalla Banca d'Italia nel 2012, decimo anniversario della sua morte) è un modo per celebrare il suo notevole apporto al progresso della conoscenza sul funzionamento del sistema economico. Malgrado il tempo trascorso, molti dei suoi insegnamenti sono ancora rilevanti, come dimostrato dai lavori inclusi nella sua bibliografia.
La bibliografia include solo lavori pubblicati, con due eccezioni: la tesi di dottorato del professor Ando, del 1959 (consultabile su questa stessa pagina priva dell'Appendice già pubblicata al n. 4 della bibliografia) e il suo importante lavoro del 1985 sulle determinanti del risparmio delle famiglie giapponesi. Oltre ai lavori elencati nella bibliografia, Albert Ando ha lasciato una gran messe di manoscritti non pubblicati, ivi incluse le bozze preliminari di diversi capitoli di un opus magnum sul suo pensiero riguardo alla struttura dei modelli econometrici. Quei capitoli descrivono i fondamenti teorici su cui poggia tuttora anche la struttura del modello econometrico della Banca d'Italia.
La bibliografia è accompagnata da due saggi: il primo, a firma del Governatore della Banca d'Italia, traccia il contributo di Albert Ando in diversi ambiti della ricerca economica; il secondo, realizzato da tre economisti della Banca d'Italia - Sergio Nicoletti Altimari, Stefano Siviero e Daniele Terlizzese - che hanno interagito strettamente con il professor Ando, si concentra sul suo contributo all'analisi e alla modellistica economiche dell'Istituto.
Sebbene siano passati due decenni dalla sua scomparsa, si sente ancora la mancanza del suo acume, della sua energia, della sua creatività e - per coloro che ebbero la fortuna di interagire più strettamente con lui - della sua amicizia e dei suoi consigli.
