L'espansione coloniale italiana si sviluppò lungo un arco temporale compreso tra gli ultimi decenni dell'Ottocento e il 1936.
Il volume affronta un tema poco studiato: il ruolo svolto dalla Banca d'Italia a sostegno della politica coloniale del governo dall'età crispina alla fine della seconda guerra mondiale. L'Istituto - quando ancora si chiamava Banca Nazionale nel Regno d'Italia - operò dapprima come agente finanziario del governo; successivamente operò direttamente nelle colonie con proprie filiali.
Mentre inizialmente la Banca d'Italia, agendo come banca universale, dovette sostenere gran parte dell'attività creditizia, dopo la costituzione dell'impero operò in concorrenza con le principali banche che reclamavano il suo ridimensionamento alle funzioni istituzionali di istituto di emissione e gestore della tesoreria statale. Durante l'occupazione alleata, alcune filiali coloniali poterono continuare a svolgere una limitata attività sotto la vigilanza delle autorità britanniche di controllo.