Il 31 marzo 2023 l'Assemblea ordinaria dei Partecipanti al capitale della Banca d'Italia ha approvato il bilancio dell'esercizio 2022. Il totale di bilancio è diminuito di 61 miliardi di euro, attestandosi a 1.477 miliardi. Nell'attivo si sono ridotte principalmente le operazioni di rifinanziamento alle istituzioni creditizie; nel passivo sono diminuiti soprattutto i depositi delle banche mentre è aumentato il saldo debitorio connesso con l'operatività del sistema TARGET.
L'esercizio 2022 ha evidenziato un risultato lordo, prima dell'accantonamento al fondo rischi generali e delle imposte, di 5.860 milioni, in diminuzione rispetto ai 9.181 milioni del 2021.
La riduzione è stata determinata, in particolare, dalle svalutazioni sui titoli valutati al mercato, soprattutto in valuta estera, e dalla contrazione del margine di interesse, dovuta al rialzo dei tassi di riferimento dell'Eurosistema che ha causato una crescita notevole degli interessi passivi, principalmente sui depositi delle banche e sul saldo debitorio TARGET, non controbilanciata da un corrispondente incremento degli interessi sulle attività finanziarie, che seguono più lentamente il rialzo dei tassi di mercato.
L'Eurosistema persegue un mandato di mantenimento della stabilità dei prezzi e non obiettivi di profitto. Tale indirizzo può comportare in alcuni anni un peggioramento temporaneo dei risultati economici delle banche centrali prima che gli utili tornino gradualmente a crescere. In particolare, la flessione del margine di interesse è destinata ad accentuarsi e ciò dovrebbe determinare nel biennio 2023-2024 perdite lorde per la Banca, il cui ammontare potrà però essere ampiamente coperto dai fondi patrimoniali disponibili.
Alle risorse già accumulate nel corso degli anni precedenti proprio per fronteggiare queste eventualità, si aggiunge ora un accantonamento di 2.500 milioni (500 in più rispetto all'esercizio precedente) al fondo rischi generali, deputato secondo lo Statuto a fronteggiare i rischi derivanti dalla complessiva attività della Banca. Con tale assegnazione - coerente con l'obiettivo di rafforzare i presidi patrimoniali avendo riguardo alla dimensione e alla composizione del bilancio e alle prima richiamate prospettive reddituali negative derivanti dall'impatto del rialzo dei tassi di interesse di riferimento - il fondo arriva a 35.214 milioni.
Le imposte di competenza dell'esercizio sono state di 1.304 milioni (1.236 nel 2021).
A valere sull'utile netto di 2.056 milioni (5.945 nel 2021), sono stati assegnati ai Partecipanti dividendi per 340 milioni, misura uguale a quella dello scorso anno e pari sempre al 4,5 per cento del capitale. È stata altresì confermata, nell'ambito della politica di distribuzione dei dividendi vigente, l'attribuzione di 40 milioni alla speciale posta costituita per stabilizzare nel tempo l'ammontare degli utili netti corrisposti ai Partecipanti, che giunge così a ragguagliarsi a 280 milioni.
L'ammontare residuale spettante allo Stato è pari a 1.676 milioni, importo che si aggiunge alle imposte dell'esercizio.