Tra segnalazioni nazionali e reporting armonizzato europeo rafforzare la cooperazione tra intermediari e autoritàRoma, 15 maggio 2018

Il workshop ha riunito regulators, istituzioni finanziarie e fornitori di servizi con l'obiettivo di riaffermare il ruolo significativo della cooperazione tra tutti gli stakeholders coinvolti nelle attività di reporting.

L'esperienza italiana PUMA2 testimonia che i benefici prodotti dallo sforzo reciproco di Banca d'Italia e di un gruppo di banche e società finanziarie italiane hanno avuto rilevanza sistemica in termini di efficienza e qualità dei dati.

Tuttavia, il quadro di riferimento è diventato molto complesso e sono necessarie riflessioni su come migliorare tale cooperazione. I requisiti informativi stabiliti dalle autorità cambiano con grande frequenza (anche a causa del processo di armonizzazione delle statistiche europee), nuove autorità hanno acquisito competenze in materia di regolamentazione e supervisione, il forum europeo di cooperazione BIRD ha iniziato a produrre una documentazione operativa analoga a quella PUMA2.

Relatori delle autorità di regolamentazione e dell’industria hanno condiviso le loro opinioni sull'evoluzione del contesto segnaletico, sulle opportunità che la cooperazione può offrire (tenendo in dovuta considerazione le potenziali sinergie a livello europeo) e, infine, su come migliorare i processi di produzione delle informazioni degli enti segnalanti.

Nell'ultima parte del workshop rappresentanti della PUMA2, alla luce dello scenario descritto, hanno offerto alcuni spunti su come la cooperazione italiana potrebbe evolvere nel medio-lungo periodo.

Programma

Intervento di apertura di luigi federico signorini - Vice Direttore Generale della Banca d'Italia

Introduzione

Sessione 1 - Tra reporting nazionale ed europeo: sfide e opportunità

Lo scenario nel quale si colloca l'attività di reporting è caratterizzato da importanti cambiamenti. Accanto alla dimensione nazionale, in Europa sta aumentando progressivamente l'incidenza dei metodi e dei processi armonizzati.

Sebbene in prospettiva tale dimensione sarà di gran lunga prevalente, molti aspetti strategici del sistema nel quale si troveranno a operare le banche centrali e gli intermediari sono ancora caratterizzati da una elevata incertezza. Il processo di cambiamento pone rilevanti sfide agli uni e agli altri che, se non adeguatamente governate, possono minare l'efficienza stessa dei processi e la qualità delle informazioni prodotte, riflettendosi negativamente sui processi decisionali.

Quali sono le difficoltà principali fronteggiate in questa fase di transizione dagli intermediari e dalle banche centrali? Quali gli elementi di incertezza nel disegno strategico che più ne condizionano l'attività, anche in prospettiva? Quali le potenziali opportunità che l'integrazione dei processi e la standardizzazione dell’output possono offrire a regime?

Sessione 2 - La cooperazione come possibile risposta: obiettivi e governance

Uno degli strumenti più efficaci per affrontare la crescente complessità - attuale e attesa - del quadro segnaletico europeo attiene allo stretto raccordo tra l'attività dei regulators e dell’industria finanziaria.

La cooperazione nella definizione di una visione unitaria e sovranazionale del framework regolamentare segnaletico, da un lato permette alle autorità di accrescere la sensibilità sulle problematiche affrontate dai segnalanti nei processi di produzione dei dati, di cui tenere conto nel definire le nuove esigenze informative; dall'altro, consente agli intermediari di adeguare le procedure segnaletiche alle effettive esigenze degli utilizzatori finali delle informazioni, secondo una strategia di lungo periodo che consenta anche di gestire la transizione minimizzandone i costi.

In ultimo, tale cooperazione va a beneficio della qualità dei dati trasmessi dai segnalanti ed elaborati dalle banche centrali. In questo quadro, quali sono gli obiettivi di breve e di medio-lungo periodo di una migliore cooperazione tra segnalanti e autorità? Con quali modalità, prodotti e/o servizi può concretamente svilupparsi per essere efficace? Come andrebbe strutturata e governata la cooperazione?

Sessione 3 - Rispondere alle esigenze operative degli enti segnalanti

Tra i prodotti potenzialmente più utili per il sistema degli intermediari vi è senz'altro la diffusione di una documentazione di natura operativa sui processi e sui metodi di elaborazione delle informazioni. Quest'ultima infatti, come ampiamente riscontrato nell'esperienza italiana PUMA2, crea uno stretto legame di tipo procedurale tra i dati elementari necessari alla determinazione dell'output e le regole elaborative e di controllo che guidano la produzione delle segnalazioni, del cui sviluppo si fanno normalmente carico le società fornitrici di servizi IT operanti sul mercato.

Tali soggetti, infatti, incorporano nei propri software le logiche di calcolo definite in modo concordato tra la banca centrale e gli intermediari; ne risulta rafforzata l'efficienza dei processi interni ai segnalanti e l’interpretazione omogenea dei Regolamenti, che si riflette in un aumento della qualità delle segnalazioni.

L'approccio alla cooperazione tra autorità e segnalanti adottato in Italia si ritrova in ambito europeo con il progetto BIRD. In uno scenario di grandi cambiamenti, documentazioni quali PUMA2 possono veramente sostenere gli intermediari nella gestione e massimo utilizzo del proprio patrimonio informativo?

È possibile riutilizzare i processi di produzione delle informazioni a fini regolamentari anche per finalità aziendali? Che livello di formalizzazione deve avere il linguaggio utilizzato per produrre siffatte documentazioni operative? Queste possono ambire anche ad essere dei dizionari "attivi" presso gli intermediari? Qual è il valore aggiunto di definire uno strato di informazioni di sintesi uguali per tutte le banche? Tale standardizzazione pone dei vincoli all’organizzazione dei dati aziendali?

Sessione 4 - Un possibile sentiero evolutivo per la cooperazione italiana

Questa sessione conclusiva si concentra sull'evoluzione dell'assetto italiano delineato dalla PUMA2 in raccordo con il più ampio progetto di integrazione statistica avviato a livello europeo. La cooperazione PUMA2 con gli intermediari italiani senz'altro è stata (ed è) un'esperienza di notevole successo che oggi si confronta con le numerose e rilevanti novità che hanno interessato il mondo delle segnalazioni negli ultimi anni.

Quali iniziative sono opportune per rilanciare la cooperazione con gli intermediari italiani? È necessario un sempre maggiore coinvolgimento degli intermediari nella definizione delle strategie e dei prodotti/servizi da offrire? È importante riaffermare il ruolo predominante del business nel governo integrato dei dati aziendali? Può la cooperazione tra gli intermediari svolgere un ruolo attivo nella diffusione e valorizzazione di un linguaggio aziendale? Come la strategia italiana si raccorda e risente di quella avviata in sede europea? In che misura il percorso evolutivo deve tenere in considerazione gli sviluppi del BIRD in Europa sia sotto il profilo metodologico sia sotto quello dei contenuti?