Seconda riunione del gruppo di lavoro G20 per l'inclusione finanziaria (Global Partnership for Financial Inclusion)

"La digitalizzazione non deve essere una causa di esclusione finanziaria". È questo uno dei messaggi emersi con chiarezza durante i lavori della Seconda Riunione Plenaria del gruppo di lavoro G20 per l'inclusione finanziaria (Global Partnership for Financial Inclusion - GPFI) che si è svolta il 24 e il 25 giugno in modalità virtuale.

Sotto la Presidenza italiana, Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela della Clientela ed Educazione finanziaria della Banca d'Italia, e Anna Zelentsova, del Ministero dell'Economia russo, le due co-chair del GPFI, stanno indirizzando l'azione del gruppo verso l'individuazione di buone prassi che possano aiutare i paesi a sfruttare al meglio le opportunità che la digitalizzazione offre per l'inclusione finanziaria.

La diffusione di pagamenti e servizi finanziari digitali è cresciuta durante la pandemia per fare fronte alle misure di distanziamento sociale. Molti paesi hanno adottato politiche di sostegno degli individui più colpiti dalla pandemia, i più vulnerabili e le piccole imprese. Sono state avviate anche specifiche misure di protezione e programmi di educazione finanziaria digitale per accompagnare i cambiamenti. Appare però chiaro che, se la maggiore digitalizzazione offre maggiori opportunità di inclusione, anche a beneficio dei soggetti finora esclusi, la pandemia ha evidenziato le debolezze strutturali di alcuni paesi e la necessità di interventi diretti ad evitare nuove forme di esclusione dei soggetti più poveri, più deboli, più emarginati. È proprio in questo ambito che si inserisce l'attività del GPFI: alla fine dell'anno la Presidenza italiana produrrà un menu delle migliori strategie attivate dai diversi Stati Membri del G20 per proteggere gli individui e le imprese che accedono a servizi finanziari, soprattutto i nuovi servizi finanziari digitali - e per accrescere la loro consapevolezza sulle opportunità offerte dalla finanza digitale e sui presìdi volti a tutelarli dai rischi di frode ed esclusione.

La prima giornata di riunione è stata dedicata alle rimesse dei migranti, un tema all'attenzione del G20 - e del GPFI - da tempo. In questo ambito sono stati raggiunti importanti obiettivi, soprattutto nella riduzione del costo medio dei trasferimenti, ma è necessario continuare a monitorare il fenomeno a livello internazionale per proseguire in una strada di sempre maggiore efficienza. Le condizioni di offerta e i livelli di servizio non sono ancora soddisfacenti soprattutto per alcuni corridoi e nei confronti di alcuni paesi. Questi lavori sono tanto più importanti se si pensa che, anche nelle difficoltà della pandemia, i flussi di rimesse sono rimasti sostanzialmente stabili, confermandosi come una fonte di sostentamento necessaria e insostituibile per le famiglie riceventi dei paesi più poveri.

La seconda giornata di lavoro è stata dedicata alla discussione delle prime bozze dei rapporti a cui le altre organizzazioni internazionali, che partecipano al GPFI, stanno lavorando come supporto agli obiettivi fissati per l'anno in corso dalla Presidenza italiana. I rapporti analizzano gli impatti della pandemia sulla resilienza finanziaria degli individui e delle piccole e medie imprese, i nuovi rischi di esclusione e quelli legati a frodi informatiche collegati alla maggiore digitalizzazione dei servizi e dei prodotti finanziari. A fronte di questa analisi, i rapporti mettono in luce, da un lato, quali politiche sono state adottate dai paesi per mitigare le conseguenze più avverse della pandemia e della digitalizzazione sull'inclusione finanziaria e, dall'altro, in un'ottica di più lungo periodo, quali azioni sono state intraprese per accrescere l'alfabetizzazione finanziaria, soprattutto quella digitale, e per fornire una maggiore protezione della clientela finanziaria a fronte dei nuovi rischi digitali.