Presentazione del rapporto annuale sul 2015 "L'economia della Lombardia"

La Sede di Milano della Banca d'Italia presenta oggi alle ore 15.45, presso l'Università Bocconi, il rapporto annuale "L'economia della Lombardia".

I lavori saranno conclusi dal Direttore Generale, Salvatore Rossi.

"Il 2015 è stato un anno di ripresa per l’economia lombarda, con una crescita del PIL dell’1,1 per cento in base alle stime di Prometeia. L’espansione nella manifattura avviatasi nel 2014 si è consolidata, in un contesto di aumento della domanda, interna ed estera. Le esportazioni di beni e di servizi hanno continuato a fornire un contributo positivo, nonostante il rallentamento dei flussi verso i paesi esterni all’Unione europea. Nelle costruzioni, dopo anni di riduzioni, il valore della produzione è tornato a crescere e il ciclo immobiliare è ripartito. Nel terziario l’espansione dell’attività ha accomunato i vari comparti; le attività legate al turismo hanno beneficiato dell’arrivo dei visitatori dell’Esposizione universale. Le indicazioni sul primo trimestre del 2016 mostrano però segnali di rallentamento sia nell’industria, sia nei servizi alle imprese; i rischi di ridimensionamento della crescita potrebbero avere ripercussioni negative anche sulle scelte di investimento delle aziende.

Il sistema produttivo ha risentito della prolungata crisi, con una diminuzione degli investimenti che ha determinato l’invecchiamento dei macchinari installati e ne ha rallentato l’adeguamento alle nuove tecnologie. Sono elementi che possono condizionare le potenzialità di crescita della regione. Le imprese che hanno investito di più, puntando sulla ricerca e adottando tecniche di produzione avanzate, sono infatti quelle che hanno agganciato in modo più evidente la ripresa. In Lombardia le aziende più dinamiche si sono concentrate nei settori a tecnologia alta e medio-alta, mostrando significativi aumenti del fatturato e delle esportazioni rispetto ai valori pre-crisi. Al contrario, le imprese che operano nei comparti tradizionali e che occupano circa la metà degli addetti alla manifattura hanno stentato a recuperare i livelli produttivi, ancora fortemente ridimensionati.

La ripresa dell’attività economica si è riflessa sulle condizioni del mercato del lavoro: l’occupazione è cresciuta e sono aumentate le forme contrattuali più stabili, favorite dai provvedimenti legislativi adottati; il tasso di disoccupazione è sceso lievemente, per la prima volta dal 2011, e si è ridotto l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Le prospettive occupazionali restano però difficili per i più giovani; il loro livello di istruzione universitaria risulta basso nel confronto internazionale, nonostante un’offerta accademica ricca e di qualità, che attrae studenti da fuori regione e trattiene i lombardi. La stabilizzazione del reddito disponibile e il miglioramento del clima di fiducia delle famiglie in merito alla propria situazione economica hanno sostenuto i consumi.

Nel mercato del credito, la prolungata contrazione in atto dalla primavera del 2012 si è arrestata. La domanda di prestiti ha mostrato segnali di recupero e, per le aziende, è tornata lievemente positiva la componente legata agli investimenti; le condizioni di offerta si sono mantenute distese. L’andamento complessivo ha beneficiato dell’espansione dei finanziamenti alle famiglie, dopo la stasi del biennio 2013 14. In linea con l’andamento del mercato immobiliare, le erogazioni di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni sono sensibilmente aumentate. I finanziamenti al tessuto produttivo hanno visto il ritorno alla crescita dei prestiti alle imprese medio-grandi, a quelle della manifattura e alle società più solide. I crediti indirizzati alle aziende più piccole e a quelle valutate come rischiose sono ancora diminuiti.

Le imprese stanno ponendo una maggiore attenzione ai profili di solidità finanziaria. In un contesto di miglioramento della redditività aziendale, si sono fatti più frequenti gli interventi di ricapitalizzazione e di riduzione del grado di indebitamento. Le risorse investite in imprese della regione da operatori di private equity sono sensibilmente aumentate nel 2015. Sembra invece essersi interrotto il processo di sostituzione dei prestiti bancari con obbligazioni, che era stato intenso nel biennio 2012-13.

Le indicazioni sull’andamento della qualità del credito riflettono i segnali di miglioramento del quadro congiunturale. È proseguito il calo, in atto dalla fine del 2013, del tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle imprese. Per la prima volta dalla crisi del debito sovrano, sul finire dell’anno passato l’incidenza delle posizioni con temporanee difficoltà di rimborso sui prestiti alle imprese è diminuita. La qualità dei prestiti alle famiglie è stabile da circa un triennio.

Le famiglie hanno accresciuto il risparmio finanziario detenuto sotto forma di depositi e di fondi comuni di investimento. È proseguito il processo di riorganizzazione delle banche sul territorio, con la riduzione del numero di sportelli e un aumento del ricorso ai canali digitali. In base all’indagine presso le banche, alla fine del 2015 la quasi totalità degli intermediari operanti in Lombardia offriva alla clientela la possibilità di usufruire dei propri servizi attraverso tecnologie digitali; i due terzi dei conti correnti prevedeva la possibilità di effettuare operazioni via internet e circa la metà di tali rapporti si caratterizzava per un’operatività prevalentemente a distanza, senza l’accesso alla rete di sportelli".

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