L'economia delle Province autonome di Trento e di Bolzano - Aggiornamento congiunturale, novembre 2025

6 novembre 2025

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale delle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Il quadro macroeconomico

Nel primo semestre del 2025 l'attività economica nelle province autonome di Trento e di Bolzano ha continuato a espandersi in misura lieve, in linea con il Paese. Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, il prodotto in termini reali sarebbe cresciuto dello 0,7 per cento in Trentino e dello 0,5 in Alto Adige rispetto al primo semestre dello scorso anno. Sull'andamento ha inciso il contesto di elevata incertezza: al contenuto aumento dei consumi, sostenuti in parte dalla favorevole dinamica del reddito reale, si sono contrapposte la debolezza degli investimenti e, per il Trentino, la flessione della domanda estera.

Le imprese

Nel primo semestre del 2025, l'attività del settore industriale si è indebolita. I fatturati delle imprese manifatturiere si sono contratti in Trentino e sono rimasti pressoché invariati in Alto Adige. Il calo dell'export verso i principali partner commerciali europei ha inciso soprattutto in provincia di Trento; in quella di Bolzano le vendite verso gli Stati Uniti sono aumentate sensibilmente in relazione all'anticipazione degli acquisti in vista dei nuovi dazi.

Il settore delle costruzioni ha registrato una lieve crescita in Trentino e alcuni segnali di fiacchezza in Alto Adige. Gli investimenti pubblici degli enti locali nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e gli interventi infrastrutturali legati alle Olimpiadi invernali del 2026 hanno continuato a fornire uno stimolo per il comparto. Il mercato immobiliare trentino si è rafforzato; in quello altoatesino si è interrotta la flessione che si osservava alla fine dello scorso anno.

In entrambe le province è proseguita l'espansione dell'attività nel terziario: i servizi commerciali e quelli di alloggio e ristorazione hanno beneficiato dell'ulteriore incremento delle presenze turistiche. La crescita ha riguardato in misura più accentuata la componente straniera, in particolare da Europa orientale, Stati Uniti e Paesi Bassi, che hanno compensato la flessione dei turisti provenienti dalla Germania.

L'accumulazione di capitale è stata contenuta in entrambe le province: in trentino le imprese industriali hanno rivisto al ribasso i propri piani di investimento mentre quelle dei servizi li hanno revisionati al rialzo; in Alto Adige le aziende hanno mantenuto sostanzialmente invariati i propri piani. La redditività, pur mantenendosi su livelli soddisfacenti per larga parte delle imprese, ha risentito della debolezza del quadro congiunturale, in particolare in provincia di Trento. La liquidità detenuta presso le banche si è ridotta per le aziende trentine ed è lievemente aumentata per quelle altoatesine. La domanda di finanziamenti è tornata a crescere moderatamente, sostenuta dall'ulteriore riduzione del costo del credito: rispetto alla fine dello scorso anno, si è attenuato il calo dei prestiti bancari alle imprese trentine e sono tornati a crescere i finanziamenti a quelle altoatesine, trainati soprattutto dalle aziende operanti nei servizi turistici e da quelle di maggiori dimensioni.

Il mercato del lavoro e le famiglie

Il numero di occupati residenti è cresciuto in provincia di Trento e si è lievemente ridotto in quella di Bolzano, mantenendosi tuttavia su livelli elevati: alla flessione nella manifattura si è contrapposta la crescita nei servizi e, in Trentino, nelle costruzioni. Il tasso di disoccupazione è ulteriormente diminuito, portandosi su valori prossimi al 2 per cento in entrambe le province.

Il reddito disponibile delle famiglie ha continuato a crescere in termini reali in Trentino, sostenuto anche dal positivo andamento del mercato del lavoro, ed è rimasto stabile in Alto Adige. Anche i consumi hanno registrato un lieve incremento, più marcato in provincia di Trento.

La crescita dei prestiti alle famiglie da banche e società finanziarie si è intensificata specialmente in Trentino, sospinta dall'espansione sia dei mutui per l'acquisto di abitazioni sia del credito al consumo.

Il mercato del credito

In Trentino la flessione dei prestiti bancari al settore privato non finanziario si è attenuata: alla riduzione dei prestiti delle banche con sede fuori regione si è accompagnata la sostanziale stabilità dei finanziamenti degli intermediari locali. In Alto Adige il credito è tornato a espandersi, trainato esclusivamente dagli intermediari extra regionali, mentre per le banche locali si è pressoché arrestata la contrazione in atto dal 2023.

La qualità del credito è rimasta stabile, mantenendosi su livelli elevati. I depositi del settore privato non finanziario sono rimasti pressoché invariati: alla crescita di quelli delle famiglie si è contrapposto il modesto calo di quelli delle imprese. È proseguita la crescita del valore complessivo dei titoli a custodia delle famiglie.

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