L'economia delle Marche - Aggiornamento congiunturale, novembre 2025
Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale delle Marche.
L'economia marchigiana sta ancora attraversando una fase ciclica debole e caratterizzata da rilevanti elementi di incertezza, pur in presenza di alcuni segnali incoraggianti. Nel primo semestre del 2025, in base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, l'attività economica sarebbe cresciuta dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024, sostanzialmente in linea con l'Italia. L'indicatore coincidente Regio-coin è tornato su valori positivi mostrando un miglioramento della dinamica di fondo del ciclo economico, con un indebolimento nel secondo trimestre.
Nell'industria il calo dell'attività osservato dal 2023 è proseguito nell'anno in corso, sebbene in attenuazione rispetto all'anno precedente. La flessione ha interessato ancora diversi comparti della specializzazione manifatturiera regionale (in particolare quello della moda) ed è stata diffusa tra le classi dimensionali, con maggiori criticità a carico delle imprese più piccole e meno strutturate. Alla debole dinamica delle vendite sul mercato interno si è associato un ulteriore calo, seppure contenuto, delle esportazioni. L'incertezza sull'evoluzione della domanda, acuita dalle politiche commerciali degli Stati Uniti e dalle tensioni associate ai conflitti in atto, ha continuato a delineare un contesto poco favorevole per gli investimenti. L'attività nel settore delle costruzioni ha continuato a espandersi, anche se più moderatamente: terminato l'impulso della manutenzione straordinaria delle abitazioni, rimane il beneficio dei lavori in opere pubbliche legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e alla ricostruzione post-sisma. Il terziario ha mostrato un andamento nel complesso positivo, sebbene con segnali di difficoltà soprattutto nel commercio. Nel comparto del turismo le presenze sono state superiori a quelle dello scorso anno; è proseguita la spinta degli stranieri. Il traffico passeggeri dell'aeroporto regionale è ulteriormente cresciuto; si è ridotta la movimentazione delle merci nei porti di Ancona e Falconara Marittima. La liquidità delle imprese è lievemente diminuita ma rimane su livelli storicamente elevati. Nel primo semestre è proseguita la contrazione del credito alle imprese, seppure in misura molto più contenuta rispetto alla fine del 2024; la flessione dei finanziamenti alle imprese di piccola dimensione ha continuato a essere marcata. La domanda di prestiti delle imprese, pur rimanendo nel complesso debole, ha evidenziato alcuni segnali di ripresa, mentre le politiche di offerta degli intermediari rimangono improntate alla cautela.
Nella media del primo semestre l'occupazione è cresciuta in linea con il dato nazionale; vi hanno contribuito sia la componente alle dipendenze sia quella autonoma. L'espansione è stata più intensa nelle costruzioni e nei servizi del comparto commercio, alberghi e ristoranti. Nel settore privato non agricolo, il saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro è risultato più ampio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le ore di Cassa integrazione guadagni autorizzate nel primo semestre sono ulteriormente cresciute, principalmente per effetto della componente straordinaria e dei settori del sistema moda. Le forze di lavoro sono aumentate in linea con il numero di occupati; il tasso di disoccupazione è rimasto sostanzialmente stabile, a fronte di una diminuzione nel Paese, dove si colloca su valori più elevati che in regione.
Il potere d'acquisto delle famiglie ha beneficiato dell'aumento dei redditi nominali, anche in connessione con l'incremento occupazionale, ma è stato in parte frenato dalla ripresa dell'inflazione, che in regione è comunque risultata contenuta entro il 2 per cento. La dinamica dei consumi è rimasta modesta, in linea con l'andamento nel Paese.
I prestiti di banche e società finanziarie alle famiglie sono tornati a espandersi. Le consistenze di mutui immobiliari sono cresciute; le nuove erogazioni si sono notevolmente intensificate rispetto al primo semestre del 2024, favorite dal minor costo dei finanziamenti. Il credito al consumo ha continuato ad aumentare, specialmente nella componente non finalizzata; tra i prestiti finalizzati, quelli per l'acquisto di autoveicoli hanno rallentato. La domanda di prestiti bancari da parte delle famiglie è cresciuta nel primo semestre; le condizioni di offerta sono rimaste complessivamente invariate per i mutui e si sono lievemente irrigidite per il credito al consumo.
La qualità del credito alla clientela marchigiana continua a rimanere su livelli elevati, anche nel confronto storico. Il flusso dei prestiti deteriorati si è lievemente contratto per il complesso delle imprese, mentre è rimasto invariato sui valori osservati nel 2024 per le famiglie.
I depositi bancari di famiglie e imprese marchigiane sono complessivamente diminuiti. Per le imprese la riduzione dei conti correnti è stata compensata solo in parte dalla crescita dei depositi vincolati; è aumentato anche il valore di mercato dei titoli detenuti a custodia presso le banche. Per le famiglie sono ancora cresciuti sia i depositi sia i portafogli di titoli a custodia.
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