L'economia della Sardegna - Aggiornamento congiunturale, novembre 2025
Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale della Sardegna.
Nella prima parte del 2025 l'attività economica in Sardegna ha continuato a crescere leggermente. Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale della Banca d'Italia (ITER), il prodotto è aumentato dello 0,7 per cento nei primi sei mesi dell'anno nel confronto con il periodo corrispondente del 2024, una variazione lievemente superiore a quella media nazionale ma inferiore al dato del Mezzogiorno.
Le imprese
La fase ciclica si è mantenuta stabile nell'industria regionale, con marcate differenze tra comparti: nell'alimentare è proseguito il quadro congiunturale favorevole, mentre nel settore metallurgico ha continuato a incidere negativamente l'incertezza sulla permanenza in regione di alcune produzioni di base. In un contesto di riduzione dei tassi di interesse e del costo dell'energia, le attese delle imprese industriali per i prossimi mesi sono influenzate dalle frizioni commerciali dovute in particolare all'inasprimento dei dazi alle importazioni da parte dell'amministrazione americana.
La produzione nelle costruzioni si è lievemente indebolita, riflettendo la riduzione della domanda dei privati, mentre ha continuato a incrementarsi quella pubblica legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nei servizi si è registrata un'espansione dell'attività: nel turismo sono cresciute le presenze e anche i passeggeri presso gli scali portuali e aeroportuali della regione sono aumentati, soprattutto quelli provenienti dall'estero.
La redditività delle imprese si è mantenuta sui livelli elevati osservati negli ultimi anni e anche la liquidità è rimasta cospicua. Si è arrestato il calo dei prestiti al settore produttivo, in connessione con la progressiva riduzione dei tassi d'interesse e l'aumento della domanda finalizzata agli investimenti. L'andamento dei finanziamenti è stato positivo per le imprese medio-grandi, mentre il credito alle aziende di minori dimensioni è ancora diminuito.
Il mercato del lavoro e le famiglie
L'occupazione in regione ha continuato a espandersi in misura superiore rispetto alla media nazionale. Per i lavoratori alle dipendenze nel settore privato non agricolo, i contratti attivati al netto delle cessazioni nei primi otto mesi dell'anno sono stati superiori a quelli osservati nello stesso periodo del 2024. A questo incremento hanno contribuito sia le posizioni a tempo indeterminato, sia quelle a termine. La partecipazione al mercato del lavoro è ulteriormente aumentata, ma è salito il tasso di disoccupazione, dopo il calo osservato negli ultimi quattro anni.
Il potere d'acquisto delle famiglie sarde è cresciuto, grazie all'aumento dei redditi nominali e alla stabilizzazione della spinta inflazionistica. I consumi sono saliti a un tasso di poco superiore a quello medio nazionale. I prestiti alle famiglie hanno accelerato, riflettendo sia la dinamica dei mutui immobiliari, sia quella del credito al consumo.
Il mercato del credito
A giugno dell'anno in corso la quota di crediti deteriorati in rapporto alle consistenze si è leggermente ridotta. Le giacenze nei depositi bancari hanno accelerato, riflettendo la crescita sostenuta di quelli in conto corrente. Pur proseguendo la decelerazione osservata dallo scorso anno, il valore dei titoli a custodia presso le banche è aumentato in maniera consistente.
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