L'economia della Puglia - Aggiornamento congiunturale, novembre 2025

27 novembre 2025

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale della Puglia.

Nella prima parte del 2025 l'andamento dell'economia pugliese è rimasto debole. Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) della Banca d'Italia, nella media del primo semestre di quest'anno il prodotto è aumentato dello 0,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2024, un dato lievemente più basso di quello dell'Italia e del Mezzogiorno. La crescita, di poco inferiore a quella media stimata per lo scorso anno (0,5 per cento), è stata relativamente più intensa nel primo trimestre, per poi arrestarsi nel secondo.

L'economia regionale ha risentito della debolezza della domanda interna, connessa soprattutto con i consumi finali, e di quella estera, legata alle tensioni commerciali sui mercati internazionali e all'instabilità geopolitica.

Dal lato dell'offerta, l'andamento del prodotto ha riflesso dinamiche settoriali differenziate. Nell'industria, in base alle rilevazioni campionarie, la dinamica delle vendite è stata debole. In particolare, hanno mostrato un andamento sfavorevole il comparto dei mezzi di trasporto, per il quale si è registrato anche un calo rilevante delle vendite all'estero, e il siderurgico, su cui incidono le vicende relative allo stabilimento di Acciaierie d'Italia di Taranto. Di contro, l'attività è aumentata nel settore alimentare. Gli investimenti hanno mostrato segnali di ripresa, anche a seguito della lieve riduzione del costo dei finanziamenti.

Nel corso di quest'anno è proseguita la crescita nel settore delle costruzioni, più intensa nel segmento delle opere pubbliche, che ha continuato a essere sostenuto dagli interventi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); anche l'andamento del mercato immobiliare è risultato positivo.

Nel terziario l'aumento dell'attività è stato modesto: pur beneficiando del rafforzamento della domanda turistica, il settore ha risentito della debolezza dei consumi delle famiglie.

La situazione reddituale delle imprese pugliesi si è mantenuta complessivamente positiva, con livelli di liquidità ancora elevati. Dopo circa due anni di contrazione, la dinamica dei prestiti al settore produttivo si è stabilizzata nel primo semestre, in presenza di un più basso costo del credito e di un recupero della domanda per investimenti, per poi rafforzarsi ulteriormente nei mesi estivi.

L'indebolimento del contesto congiunturale ha inciso sull'occupazione. Nel primo semestre di quest'anno il numero di occupati si è lievemente ridotto, interrompendo la fase espansiva registrata nell'ultimo quadriennio. Il calo ha riguardato sia i lavoratori autonomi sia i dipendenti. Le assunzioni delle imprese, al netto delle cessazioni, sono risultate inferiori per le posizioni a termine, mentre quelle a tempo indeterminato sono state superiori rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Le richieste di utilizzo degli ammortizzatori sociali in costanza di lavoro sono rimaste elevate, crescendo soprattutto nel settore della siderurgia.

Nella prima parte del 2025 il reddito delle famiglie ha mostrato un incremento contenuto; anche il potere d'acquisto è aumentato in misura modesta, penalizzato dal rialzo dell'inflazione. I consumi si sono mantenuti sugli stessi livelli dello scorso anno, in presenza di un clima di fiducia stagnante.

L'espansione dei prestiti alle famiglie si è rafforzata, favorita dalla maggiore domanda. All'accelerazione ha contribuito soprattutto la componente dei mutui abitativi: sono risultate in forte aumento sia le nuove erogazioni sia le operazioni di surroga e sostituzione di mutui già in essere. La crescita del credito al consumo è proseguita con un'intensità simile a quella del 2024.

Nei primi sei mesi di quest'anno la qualità del credito bancario alla clientela residente è rimasta pressoché stabile e su livelli elevati nel confronto storico; i ritardi sui rimborsi dei finanziamenti al settore produttivo sono lievemente diminuiti.

La crescita della raccolta bancaria sotto forma di depositi di famiglie e imprese residenti si è intensificata, soprattutto per l'andamento positivo delle giacenze in conto corrente. È inoltre proseguito l'incremento del valore di mercato dei titoli in custodia presso le banche.

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