L'economia del Veneto - Aggiornamento congiunturale, novembre 2025

27 novembre 2025

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale del Veneto.

Nell'anno in corso l'attività economica in Veneto è rimasta debole: secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nel primo semestre del 2025 il prodotto è lievemente aumentato rispetto al corrispondente periodo del 2024 (0,4 per cento). Ven-ICE, l'indicatore che misura la dinamica congiunturale di fondo dell'economia veneta, è tornato a contrarsi nel corso del secondo trimestre.

L'incertezza del quadro internazionale, le difficoltà dell'economia tedesca, principale partner commerciale della regione, e l'introduzione di dazi da parte dell'amministrazione statunitense hanno condizionato negativamente la manifattura. I servizi sono invece cresciuti. Le costruzioni, in aumento, hanno continuato a beneficiare degli interventi connessi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nel mercato del lavoro i tassi di occupazione e attività sono rimasti stazionari.

L'export si è ridotto, in misura maggiore verso i paesi al di fuori della UE (soprattutto Cina e Stati Uniti). I temporanei effetti positivi sulle esportazioni verso quest'ultimo paese, generati dall'imminente cambiamento nella politica doganale da parte dell'amministrazione statunitense, sono stati di entità minore rispetto all'Italia nel suo complesso. Secondo l'indagine condotta dalla Banca d'Italia, nei mesi precedenti all'incremento dei dazi circa un quarto delle imprese industriali venete che esportano verso gli Stati Uniti ha registrato un aumento degli ordini da quel paese, prevalentemente di entità contenuta.

La quota elevata di imprese con positivi risultati economici, la liquidità ancora abbondante e la contenuta attività di investimento contribuiscono a limitare il ricorso a risorse finanziarie esterne: i prestiti si sono ridotti in misura sensibile, più accentuata rispetto alla media nazionale. I finanziamenti alle famiglie hanno invece accelerato: i nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni sono cresciuti ed è proseguito l'aumento delle nuove erogazioni di credito al consumo. La qualità del credito si è mantenuta elevata.

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