Moratorie promosse da singoli intermediari o associazioni di categoria28 maggio 2020

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Gli intermediari hanno cercato di ampliare la platea dei beneficiari delle moratorie creditizie, oltre quelli contemplati dalle misure governative, promuovendo iniziative individuali o attraverso loro associazioni di categoria. Le moratorie di categoria sono essenzialmente riconducibili agli accordi sottoscritti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dall'Associazione Italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin) con le associazioni di imprese e consumatori.

L'ordine di grandezza di queste moratorie è paragonabile a quello delle moratorie ex lege, sia come numerosità delle domande sia come importo. Sulla base dei dati rilevati settimanalmente dalla Banca d'Italia, fino alla metà di maggio sono pervenute oltre 1 milione di richieste di moratoria di categoria e individuali, per un controvalore di circa 95 miliardi di euro. A fronte della moratoria ABI per i finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese, siglata il 10 marzo 2020 tra ABI e le Associazioni di impresa, sono pervenute circa 43.000 richieste, per un controvalore di circa 7 miliardi di euro. Le moratorie ABI e Assofin per le famiglie, introdotte a fine aprile, hanno ricevuto quasi 300.000 adesioni, per circa 9 miliardi di prestiti.

Gli utenti hanno diffusamente aderito a queste iniziative delle banche, che in alcuni casi riguardavano prodotti finanziari o clienti non rientranti nei requisiti previsti per accedere alle moratorie ex lege, ad es. credito al consumo, mutui per la ristrutturazione, per l'acquisto di abitazioni diverse dalla prima casa o mutui che, pur essendo connessi all'acquisto dell'abitazione principale, non presentano le caratteristiche idonee all'accesso del Fondo Gasparrini; in altri casi, le moratorie private hanno consentito di superare temporanei limiti operativi per l'accesso alle misure governative, ad esempio possibili rallentamenti nella trasmissione al portale Consap delle richieste di sospensione dei mutui prima casa a causa di volumi particolarmente elevati.

Il numero delle adesioni a moratorie di categoria e di singoli intermediari segnalato alla Banca d'Italia sembra essersi stabilizzato dalla fine di aprile; successivamente, i numeri segnalati dalle banche hanno risentito del progressivo completamento della documentazione delle richieste da parte della clientela, che consente alle banche di riclassificare una parte di queste moratorie nelle categorie previste dai decreti "Cura Italia" e "Liquidità".