Decisione di non riconoscere tre misure macroprudenziali norvegesi, una lituana, una olandese e una belgaai sensi delle raccomandazioni ESRB/2021/3, ESRB/2022/1 e ESRB/2022/3 del Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB)

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Le raccomandazioni ESRB/2021/3, ESRB/2022/1 e ESRB/2022/3 del Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB) invitano le autorità degli Stati membri dello Spazio economico europeo a riconoscere tre misure macroprudenziali norvegesi, una misura lituana, una misura olandese e una misura belga.

Le misure norvegesi riguardano l'obbligo di riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer, SyRB) per le esposizioni verso residenti in Norvegia e un livello minimo per il coefficiente di ponderazione del rischio per le esposizioni garantite da immobili residenziali e non residenziali situati in Norvegia facenti capo a banche che utilizzano modelli interni (Internal Ratings-Based, IRB) per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito.

La misura lituana introduce un SyRB su tutte le esposizioni al dettaglio verso persone fisiche residenti in Lituania garantite da immobili residenziali.

La misura olandese prevede un livello minimo per il coefficiente di ponderazione del rischio per le esposizioni verso persone fisiche garantite da immobili residenziali situati nei Paesi Bassi facenti capo a banche che utilizzano modelli IRB.

La misura belga introduce un SyRB per le esposizioni verso persone fisiche garantite da immobili residenziali ubicati in Belgio facenti capo a banche che utilizzano modelli IRB.

Le raccomandazioni chiedono alle autorità dei paesi dello Spazio economico europeo di adottare misure analoghe nei confronti delle banche delle proprie giurisdizioni, ma consentono di esentare gli intermediari le cui esposizioni siano inferiori alle soglie minime stabilite (principio del de minimis) o di non introdurre le misure qualora tutte le banche del paese abbiano esposizioni inferiori a tali soglie.

Le esposizioni delle banche italiane ai rischi indicati dalle autorità dei quattro paesi sono inferiori alle soglie minime. La Banca d'Italia ha pertanto deciso di non introdurre misure analoghe per gli intermediari italiani; continuerà comunque a svolgere verifiche periodiche sulle esposizioni delle banche italiane verso questi rischi e potrà modificare questa decisione se le circostanze lo richiederanno.

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