Sistema per la valutazione della qualità dei crediti della Banca d'ItaliaIn-house Credit Assessment System, ICAS (Aggiornamento del 30 novembre 2022)

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Dal 2013 la Banca d'Italia dispone di un sistema interno per la valutazione del merito di credito delle imprese non finanziarie (In-house Credit Assessment System, o ICAS); tale sistema consente alle banche di utilizzare come garanzia nelle operazioni di politica monetaria dell'Eurosistema i prestiti da esse erogati a queste imprese.

Grazie all'ICAS, la Banca d'Italia ha ampliato il novero delle fonti a disposizione delle controparti italiane di politica monetaria per valutare il rischio di credito delle attività non negoziabili; l'ICAS si aggiunge alle agenzie di rating e ai sistemi interni delle banche. Analoghi sistemi di valutazione sono gestiti dalle banche centrali nazionali di sei Paesi dell'Eurosistema (Austria, Francia, Germania, Portogallo, Slovenia e Spagna).

Per le banche prive di un proprio sistema interno, l'ICAS costituisce un importante strumento per ampliare le fonti di liquidità, soprattutto in periodi di crisi; esso consente di stanziare in garanzia strumenti che, pur rappresentando un'elevata quota dell'attivo, non sono scambiati sui mercati e sono perlopiù privi di rating. L'importante ruolo dell'ICAS in momenti di tensione finanziaria è confermato dal significativo aumento nel 2020 del valore delle garanzie conferite mediante l'utilizzo dei rating prodotti da questo sistema; tale incremento è riconducibile alle misure di ampliamento dell'idoneità delle garanzie adottate dall'Eurosistema in risposta alla crisi conseguente alla pandemia da Covid-19.

L'ICAS della Banca d'Italia (ICAS-BI), secondo quanto stabilito dall'Eurosistema in materia di sistemi di valutazione del merito di credito, si basa su una componente statistica (ICAS Stat) e su un successivo stadio di valutazione quali-quantitativa a cura di analisti finanziari (c.d. valutazione esperta). Il sistema adotta una definizione di insolvenza (default) approvata dall'Eurosistema, coerente con la definizione di cui al Regolamento UE n. 575/2013 (CRR).

La componente statistica calcola - in modo automatico e con frequenza mensile - una probabilità di insolvenza individuale (c.d. PD Statistica) per le società non finanziarie italiane; il calcolo si basa su modelli logistici, che integrano i punteggi ottenuti:

  • da un modello basato su indicatori che tengono conto delle dinamiche relative all'utilizzo delle fonti di finanziamento bancario da parte del soggetto valutato, calcolati con frequenza mensile sulla base dei dati della Centrale dei rischi (PD CR);
  • da indicatori di bilancio (PD Bilancio) derivanti dai prospetti contabili predisposti con cadenza annuale dall'impresa.

Il modulo statistico prende in considerazione le imprese non finanziarie, segnalate nella Centrale dei rischi, con un'esposizione complessiva pari o superiore a 30.000 euro.

Nello stadio della valutazione esperta, gli analisti assegnano il rating ICAS rivedendo la PD Statistica delle imprese e apportano eventuali correttivi sulla base di informazioni quali-quantitative aggiuntive, non incorporate pienamente nel modello statistico. Fra gli elementi presi in considerazione nella valutazione esperta vi sono: il bilancio, mediante un'analisi approfondita dei principali indicatori; la flessibilità finanziaria e la capacità di autofinanziamento dell'impresa; le caratteristiche del gruppo a cui l'impresa appartiene e i risultati consolidati; il settore economico in cui essa opera e i rischi peculiari dell'attività svolta; le informazioni sul governo societario e sugli amministratori; ogni altra notizia rilevante per la società valutata. Per una maggiore oggettività e accuratezza della valutazione, tali aspetti vengono esaminati da due diversi analisti in maniera indipendente. Gli analisti possono modificare la PD Statistica e spostare la valutazione a livelli superiori o inferiori della scala dei giudizi; per ragioni prudenziali, la revisione al rialzo è possibile entro limiti prefissati. In talune circostanze, ad esempio in caso di discordanza tra le valutazioni espresse dai due analisti o in presenza di particolari rischi, la responsabilità del giudizio finale è assegnata a un Organo collegiale (Comitato rating), il quale interviene con una propria revisione indipendente, se necessario sentendo anche gli analisti interessati.

L'ICAS-BI è dotato anche di un meccanismo di monitoraggio che può portare a rivedere anche al di fuori dalle scadenze prefissate la valutazione finale dell'impresa e consentire tempestivamente, qualora un'impresa mostri segnali di deterioramento finanziario, l'eventuale esclusione dei prestiti a essa erogati dal novero di quelli idonei come garanzia.

Dal 2015, allo scopo di valorizzare le conoscenze del tessuto economico locale nel quale operano le imprese valutate, sono stati coinvolti in misura crescente analisti della rete territoriale della Banca d'Italia, secondo un modello prevalente anche presso altre BCN. Nel corso del 2022, sono state istituite divisioni ICAS dedicate principalmente alla valutazione esperta presso sette Sedi della Banca (Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia).

L'ICAS della Banca d'Italia è gestito dal Servizio Gestione rischi finanziari, all'interno del Dipartimento Mercati e sistemi di pagamento. L'ICAS è sottoposto con frequenza trimestrale a validazione e monitoraggio interni; con periodicità annuale l'Eurosistema ne analizza la capacità previsiva (performance), secondo regole comuni a tutti i sistemi utilizzati nell'ambito della politica monetaria unica. Rating e PD statistiche prodotte dall'ICAS-BI vengono trasmessi al sistema di gestione del collaterale della Banca d'Italia (per ulteriori informazioni si rimanda alla consultazione dell'approfondimento: "Strumenti di politica monetaria dell'Eurosistema - Contratti e Guide" disponibile nella sezione dedicata ai compiti di politica monetaria).

Le valutazioni finali prodotte dall'ICAS-BI, trasmesse alla procedura di gestione delle garanzie del Servizio Operazioni sui mercati (ABACO), sono utilizzate sia nell'ambito dello schema ordinario della politica monetaria dell'Eurosistema, sia nell'ambito dello schema di accettazione, in regime temporaneo, dei cosiddetti "crediti bancari aggiuntivi" (additional credit claims, ACC); quest'ultimo, che è stato ampliato significativamente, sia pure in via temporanea, nella prima metà del 2020 in risposta alla crisi conseguente alla pandemia, consente alle banche centrali nazionali dell'Eurosistema di accettare in garanzia prestiti che soddisfano criteri di idoneità meno stringenti di quelli dello schema ordinario, sopportandone i relativi rischi finanziari.

I crediti individuali e i portafogli di crediti a favore di società di capitali possono essere conferiti nello schema temporaneo ACC se accompagnati dal rating ICAS o, in assenza di questo, dalla sola PD statistica. Nel caso dei crediti bancari verso le società di persone, solitamente sprovviste del rating ICAS e della PD statistica, per il conferimento sotto forma di portafogli nell'ambito dello schema ACC è sufficiente la PD calcolata unicamente sulla base dei dati della Centrale dei rischi.

Alle controparti bancarie che utilizzano l'ICAS della Banca d'Italia viene comunicato, con frequenza mensile, l'elenco aggiornato delle imprese da esse affidate che dispongono di una valutazione dell'ICAS e viene indicato loro lo schema nel cui ambito possono essere conferiti i rispettivi prestiti. Il sistema non rende noti il rating o la PD stimata, ma solo la possibilità per le controparti di stanziare o meno il prestito come garanzia per le operazioni di politica monetaria.

ICAS della Banca d'Italia