Palazzo De GaetaniSede di Genova della Banca d'Italia

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Cenni storici

Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, l'impetuosa crescita dell'economia genovese, favorita dalla localizzazione costiera che agevolava i trasporti e dal cospicuo insieme di provvidenze statali, indusse l'Istituto (sorto dalla trasformazione della Banca Nazionale nel Regno) a dotarsi di una nuova sede, ampia, funzionale e di prestigio.

Nasceva così il progetto di Palazzo De Gaetani portato a compimento il 22 maggio 1916.

I primi venti anni di operatività dell'edificio furono caratterizzati per la Sede dalla partecipazione al finanziamento dello sviluppo economico, ma anche dall'emanazione delle leggi bancarie del 1926 e del 1936, in risposta ai ripetuti episodi di crisi del settore creditizio, che a Genova furono particolarmente gravi.

Tra gli anni Trenta e gli anni Settanta si fece importante, nel paese e soprattutto a Genova, il ruolo delle Stato nella gestione diretta del tessuto produttivo, con le connesse ricadute per la tesoreria; l'attività del primo porto italiano generò rilevanti impegni nelle attività connesse ai cambi e ai controlli valutari.

Gli anni Ottanta e Novanta videro il progressivo ritiro delle partecipazioni statali, che a Genova determinò un grave depauperamento del tessuto produttivo, che soffriva anche di problemi di competitività del settore marittimo e portuale. L'attività operativa svolta dalla Sede si ridusse, in parallelo con la progressiva automazione di alcuni compiti tradizionali.

Verso la fine del ventesimo secolo è sembrato avviarsi - anche in Liguria - un processo di ripresa, favorito dalla stabilità economica e finanziaria seguita all'introduzione del nuovo segno monetario; a Genova lo sviluppo economico si è basato in misura crescente sui comparti industriali high-tech, sui servizi ad alta intensità di conoscenza, sul turismo e su una ritrovata dinamica dello shipping. Ma su questo quadro si sono abbattute la crisi del 2007-08 e la recessione economica degli anni seguenti.

Dopo la prolungata e profonda crisi è necessario ripartire, sulla base di concezioni produttive innovative e di schemi di sviluppo sostenibile. La Banca si inserisce in questa tendenza, puntando con decisione sul risparmio energetico e sul contenimento dell'impronta ambientale. Anche gli investimenti per il rinnovo dei principali impianti del Palazzo di Genova seguono questa direzione: le soluzioni architettoniche e impiantistiche adottate (coperture, infissi, centrale termica), tendendo ad assicurare il massimo risparmio energetico, si pongono quasi come simbolo della volontà dell'Istituto di operare a servizio del paese e della collettività locale nel rispetto delle esigenze di sostenibilità ambientale.

Particolare della facciata principale

Il Palazzo

Dopo un primo collaudo nel maggio del 1916, il Palazzo fu inaugurato il 22 maggio 1916. Nello stesso mese, alla presenza del Direttore Generale Bonaldo Stringher, ebbe luogo l'Assemblea degli Azionisti.
Per la costruzione, costata nel complesso poco meno di tre milioni di lire, furono impiegati materiali di pregio: la facciata principale è interamente rivestita di marmo bianco di Carrara.

Il Salone del Pubblico, al piano terreno, è decorato da marmi, stucchi, pannelli in vetro colorato legato a piombo, e da tredici grandi tele che rappresentano momenti emblematici della storia di Genova, eseguite da Giovanni Capranesi (1852-1921), Gaetano Miolato (1885-1960) e Antonio Orazio Quinzio (1856-1928). I locali del secondo piano ospitano quadri, bronzi, ceramiche e sculture di epoche diverse.

La Sala del Consiglio conserva un grande arazzo Gobelin della fine del Seicento, rappresentante "Il giudizio di Paride", due busti in marmo bianco dedicati a Bombrini e a Cavour e, in una fascia che corre sotto il soffitto, gli stemmi delle Città in cui, all'epoca della costruzione, operava una sede della Banca d'Italia. Il caveau ospita 4.453 cassette di sicurezza, il cui servizio prese avvio nel 1922 e terminò nel 1972.

Giovanni Capranesi, La prima banca, 1915, olio su tela

Il centenario

Il 22 maggio 2016, in occasione dei cento anni dall'inaugurazione di Palazzo de Gaetani, la Sede, con la collaborazione di alcuni Servizi dell'Amministrazione Centrale, ha realizzato un volume che si propone di illustrare l'origine e la storia del Palazzo, segnata dalle mutevoli esigenze operative. È riservato ampio spazio alle immagini e ai documenti originali delle varie epoche, tratti in larga parte dall'Archivio storico della Sede che, con oltre 6.000 unità catalogate, è tra i più ricchi della rete della Banca. La pubblicazione è stata presentata, unitamente al rapporto annuale sull'economia della regione, ad autorità, esponenti del mondo accademico, economico e finanziario della Città e della Regione nel corso di un convegno svoltosi presso la Sede l'8 giugno 2016.

I sei capitoli del volume prendono in esame il lungo arco temporale che va dal 1843 (data della costituzione della Banca di Genova, progenitrice della Banca d'Italia) ai nostri giorni. La storia del Palazzo è inquadrata sui due binari paralleli che rappresentano i principali drivers di sviluppo della "domanda di servizi" per la Sede: da un lato, l'economia e la finanza locale; dall'altro, le funzioni e i compiti della Banca d'Italia. Non c’è, in questo sviluppo, l'ambizione di disegnare un profilo storico compiuto, piuttosto la volontà di tratteggiare, per momenti rilevanti della storia dell'Istituto, le principali vicende che hanno avuto un'influenza sul ruolo della Banca d'Italia in questo territorio.

La presentazione del libro, l'8 giugno, ha registrato una larga partecipazione; è intervenuto il Cardinale Arcivescovo Angelo Bagnasco, che ha rivolto un indirizzo di saluto. Il Direttore della Sede, Mario Venturi, ha ripercorso le origini del Palazzo, posto in prossimità di Piazza De Ferrari, che ha mantenuto quasi intatte le caratteristiche dell'epoca pure a fronte di costanti adeguamenti, anche per i mutati utilizzi degli ambienti che hanno riflesso l'evoluzione delle funzioni della Banca. Egli si è poi soffermato sulle attività che oggi maggiormente impegnano la rete delle Filiali, ponendone in risalto le relazioni con il territorio.

L'evoluzione dell'economia e della finanza cittadina è stata affrontata da Marco Doria, Sindaco di Genova e Docente di storia economica, che ha analizzato le fasi di trasformazione urbanistica, demografica e produttiva, e la ricerca, a partire dai primi anni Novanta, di un percorso di sviluppo che valorizzi i servizi avanzati e la cultura.

Enrico Beretta, dirigente della Sede, ha illustrato la struttura della pubblicazione, proponendo alcuni "flash" su documenti di particolare interesse tratti dall'Archivio storico della Sede e sulle caratteristiche storico-artistiche dell'edificio.

Giovanni Capranesi, Genova gloriosa, 1915, olio su tela

Il tema delle connessioni tra arte, cultura ed economia, del quale numerosi Palazzi della Banca d'Italia sono concreta testimonianza, è stato affrontato dal Capo del Dipartimento Immobili e appalti, Luigi Donato, che ha rimarcato la scelta di adottare sistemi tecnologici all'avanguardia, quasi "nascondendoli" all'interno di pregiate strutture architettoniche.

Dopo l'analisi della congiuntura economica della Regione svolta dall'economista della Sede Alessandro Fabbrini, il Vice Direttore Generale della Banca d'Italia Valeria Sannucci ha formulato le conclusioni, sottolineando l'importanza che l'Istituto assegna alla trasparenza e all'accountability sul proprio operato, affidate in primo luogo alla Relazione annuale sulla gestione, anche ai fini di preservare la fiducia del pubblico, bene di primaria importanza per una Banca centrale. Ha quindi posto in rilievo il nuovo ruolo della Banca d'Italia nel complesso quadro delle Istituzioni monetarie e di vigilanza europee.

Versione stampabile

Centenario di Palazzo De Gaetani - Sede di Genova della Banca d'Italia