Il lavoro analizza l'effetto del tipo di tasso di interesse (fisso o variabile) e della scadenza dei prestiti bancari alle imprese sulla trasmissione di shock inflazionistici nei paesi dell'area dell'euro. L'analisi utilizza sia un modello teorico dinamico di equilibrio economico generale sia stime econometriche.
I risultati mostrano che i prestiti a tasso variabile amplificano le fluttuazioni cicliche derivanti da shock inflazionistici, mentre i prestiti a più lunga scadenza tendono a smussarle. Secondo il modello teorico, in presenza di shock inflazionistici, nei paesi con quote più elevate di prestiti a tasso variabile le politiche di bilancio dovrebbero essere meno procicliche e le politiche monetarie restrittive dovrebbero essere meno reattive alle variazioni dei prezzi.