N. 1064 - EAGLE-FLI. Un modello macroeconomico per il settore bancario e l'interdipendenza finanziaria nell'area dell'euro

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di Nikola Bokan, Andrea Gerali, Sandra Gomes, Pascal Jacquinot e Massimiliano Pisaniaprile 2016

Il lavoro documenta la struttura teorica, la calibrazione e i meccanismi di trasmissione del modello di equilibrio generale “EAGLE-FLI” (Euro area and the Global Economy with Financial Linkages). Il modello è di tipo neo-keynesiano, si riferisce a un’economia aperta ed è calibrato per l’area dell’euro (suddivisa in due regioni: Germania e resto dell’area), gli Stati Uniti e il resto del mondo. In ogni regione esiste una banca “rappresentativa”, soggetta a un requisito di capitale, che concede prestiti a famiglie e imprese nazionali e raccoglie depositi dalle famiglie. Le banche delle due regioni dell’area dell’euro possono inoltre concedere prestiti l’una all’altra in un mercato interbancario unico. Famiglie e imprese sono soggette a un vincolo all’indebitamento, che dipende dal valore degli immobili e del capitale fisico che possono essere utilizzati come collaterale.

Vengono illustrati i principali meccanismi di trasmissione di shock di natura finanziaria, analizzando il ruolo delle frizioni del mercato dei capitali e degli spillover tra paesi.

I principali risultati sono i seguenti.

Un allentamento delle garanzie, richieste dalle banche per la concessione di prestiti a famiglie e imprese in una regione dell’area dell’euro, avrebbe, nella stessa regione, un effetto espansivo sulla domanda di credito, che verrebbe soddisfatta a tassi di interesse più elevati; ne conseguirebbe un aumento della domanda di immobili (i cui prezzi aumenterebbero), dei consumi delle famiglie e degli investimenti in capitale fisico; inoltre le importazioni si espanderebbero, con riflessi positivi sull’attività economica anche nell’altra regione dell’area.

Se il settore bancario in una delle due regioni dell’area dell’euro riducesse i finanziamenti alle famiglie e alle imprese e aumentasse l’offerta dei prestiti sul mercato interbancario, si registrerebbe un impatto espansivo sull’attività economica degli altri paesi e dell’area nel suo complesso; l’effetto sull’economia dell’altra regione sarebbe tuttavia restrittivo, in quanto la minor domanda aggregata determinata dalla riduzione del credito sarebbe solo in parte compensata dalle maggiori esportazioni verso il resto dell’area.

Un aumento simultaneo dei requisiti di capitale in entrambe le regioni dell’area ridurrebbe l’offerta di finanziamenti a famiglie e imprese e ne aumenterebbe il costo, con un impatto negativo sulla domanda dell’intera area. Peraltro, i benefici di tale modifica regolamentare, connessi con una ridotta volatilità delle fluttuazioni economiche e una minor probabilità del verificarsi di crisi finanziarie, non sono valutati nel presente lavoro, ma saranno oggetto di futuri approfondimenti.

Pubblicato nel 2018 in: Economic Modelling, v. 69, C, pp. 249-280

Testo della pubblicazione