N. 900 - L'effetto delle garanzie al credito per le PMI: evidenza da un campione di imprese italiane

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di Alessio D'Ignazio e Carlo Menonfebbraio 2013

La recente crisi finanziaria ha rinnovato l’interesse sulle difficoltà che le piccole e medie imprese incontrano nell’accesso al credito. Allo stesso tempo, i vincoli di bilancio per il settore pubblico hanno reso più stringente l’obiettivo di indirizzare le risorse verso strumenti efficaci di sostegno alle imprese.

Tra le diverse forme di aiuti a favore delle imprese, le garanzie pubbliche per l’accesso al credito costituiscono uno strumento diffuso sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo. Rispetto ad altre forme di sussidio, infatti, la letteratura riconosce alle garanzie per l’accesso al credito una maggiore efficacia, una superiore capacità di attivazione di risorse private e la possibilità di recuperare gran parte dei finanziamenti al termine del programma.

Nonostante l’ampia diffusione di tali misure, l’evidenza empirica sulla loro efficacia è ancora scarsa e i risultati sono sovente contrastanti. Il lavoro contribuisce a tale letteratura analizzando l’impatto di un recente programma attuato in una delle maggiori regioni italiane nel 2008. Il programma aveva una dotazione di 20 milioni di euro e operava attraverso una banca convenzionata con la Regione. In particolare, la banca procedeva, parallelamente alla Pubblica amministrazione, alla valutazione del merito di credito dell’impresa richiedente e, in caso di esito favorevole, erogava il finanziamento, che beneficiava della garanzia pubblica. La garanzia regionale copriva fino all’80 per cento delle perdite sostenute dalla banca in caso di fallimento dell’impresa.

Lo studio ha utilizzato una ricca base dati proveniente da fonti creditizie e dagli archivi dei bilanci, relativa a circa 1.100 imprese, osservate nel periodo 2005-2010. I risultati suggeriscono che il programma, sebbene non abbia avuto un impatto significativo sul volume complessivo dei prestiti, ha favorito una ricomposizione dell’indebitamento delle imprese beneficiarie verso strumenti a più lunga scadenza. Inoltre, l’intervento ha ridotto il costo dell’accesso al credito bancario. Ciononostante, non sembrano emergere effetti apprezzabili su variabili quali il fatturato e gli investimenti delle imprese.

Pubblicato nel 2020 in: The Scandinavian Journal of Economics, v. 122, 1, pp. 191-218