N. 842 - Inflazione attesa e premio per il rischio di inflazione nell’area dell’euro e negli Stati Uniti

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di Marcello Pericolifebbraio 2012

Il confronto tra la curva dei tassi d’interesse nominali e la corrispondente curva dei tassi reali fornisce una stima della struttura a termine del tasso di inflazione di pareggio, un indicatore delle aspettative di inflazione. L’inflazione di pareggio, tuttavia, incorpora un premio per il rischio di inflazione richiesto dagli investitori per i titoli con rendimento nominale. Il presente lavoro mira a stimare congiuntamente la struttura a termine del tasso di inflazione di pareggio e il premio per il rischio di inflazione. La metodologia si basa su un modello lineare a fattori non osservabili che prevede l’assenza di opportunità di arbitraggio. Ciò consente di spiegare la struttura a termine in funzione di un numero limitato di fattori, assicurando una piena coerenza con i prezzi di mercato.

Il lavoro è il primo a stimare questa tipologia di modelli su dati a frequenza settimanale, per l’area dell’euro e per gli Stati Uniti, permettendone così l’utilizzo a fini di politica monetaria e consentendo di comparare i risultati per le due aree.

Il modello stima con elevata precisione i tassi di interesse nominali e reali, sia per l’area dell’euro sia per gli Stati Uniti. Le strutture a termine nominale e reale sono spiegate da tre fattori, che sono correlati, rispettivamente, con la media dei tassi di interesse reali alle diverse scadenze, la pendenza della curva dei tassi di interesse reali e il tasso di inflazione di pareggio.

Nel periodo 2003-2010 le aspettative di inflazione sulla scadenza decennale e quelle tra i cinque e i dieci anni in avanti stimate dal modello sono stabili in entrambe le aree e si mantengono su valori prossimi al 2 per cento. Il premio per il rischio di inflazione sulla scadenza decennale – approssimato dalla differenza tra l’inflazione di pareggio e la stima dell’inflazione attesa sull’orizzonte corrispondente – risulta pari a circa 40 punti base sia per i tassi in dollari sia per quelli in euro. Il premio sulla scadenza tra i cinque e i dieci anni in avanti risulta invece, in media, superiore per i tassi in dollari (65 punti base) che per quelli in euro (50 punti base).

Le stime mostrano inoltre che il premio per il rischio di inflazione sulla scadenza decennale, rimasto su valori contenuti tra l’inizio del 2005 e la fine del 2007, è risalito dalla seconda metà del 2008 sia per i tassi in dollari sia per quelli in euro; il premio sulla scadenza tra i cinque e i dieci anni in avanti è invece rimasto stabile per l’area dell’euro mentre è salito considerevolmente per gli Stati Uniti.