N. 819 - Il mercato interbancario dopo la crisi finanziaria: spremere liquidità in un “mercato dei limoni” o chiedere liquidità “alla spina”

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di Antonio De Sociosettembre 2011

Il lavoro analizza l’evoluzione del mercato interbancario dall’inizio della crisi finanziaria, nell’agosto 2007, fino al mese di febbraio 2010. L’obiettivo è quello di valutare il rischio di credito e il rischio di liquidità attraverso l’analisi del differenziale fra il tasso Euribor a 3 mesi e il corrispondente tasso Eonia swap.

L’Euribor è il tasso di interesse sui prestiti interbancari non garantiti, fornito da un panel di banche; l’Eonia swap è un tasso legato alla attese dei tassi di politica monetaria. Il differenziale fra i due tassi di interesse è una misura delle tensioni del mercato interbancario; esso include il rischio di credito, legato al mancato rimborso del prestito e il rischio di liquidità, che dipende dalla possibile necessità per il creditore di doversi rifinanziare in seguito a uno shock di liquidità.

L’analisi è motivata dall’evoluzione del differenziale Euribor-Eonia swap: prima dell’agosto 2007 tale differenziale era pari in media a 6 punti base; è poi salito fino a circa 200 punti base all’apice della crisi ed è rimasto attorno a 30 punti base dal maggio 2009 a febbraio 2010. Nello studio si utilizzano dati di fonte Bloomberg, relativi alle banche che compongono il panel dell’Euribor e ad altre variabili del mercato monetario, finanziario e valutario. Distinguere i due rischi inclusi nel differenziale è importante perché le banche centrali possono sostituirsi al mercato interbancario, riducendo il rischio di liquidità, ma non possono modificare il rischio di credito, che dipende dall’affidabilità dei debitori. La scomposizione realizzata nel lavoro mostra che il rischio di credito è aumentato prima dei maggiori momenti di crisi (agosto 2007, Bear Sterns, Lehman Brothers), mentre il rischio di liquidità è stato la principale causa dell’aumento del differenziale nelle fasi successive agli episodi di crisi, riducendosi fortemente in seguito agli interventi eccezionali delle banche centrali. Inoltre il rischio di credito ha costituito la principale determinante del differenziale dopo il mese di maggio 2009 e fino al febbraio 2010; anche prima della crisi del debito sovrano greco (maggio 2010), il mercato interbancario europeo presentava ancora importanti segnali di tensione.

La robustezza della scomposizione è confermata da un’analisi della correlazione fra il rischio di credito e il rischio di liquidità e variabili di avversione al rischio o indicatori di liquidità del mercato.

Il lavoro suggerisce che gli interventi delle banche centrali hanno ridotto le tensioni sul mercato interbancario, ma non hanno riportato la situazione alla normalità, a causa dei problemi delle banche.

Pubblicato nel 2013 in: Journal of Banking and Finance, v. 27, 5, pp. 1340-1358