N. 743 - L’effetto dell’Uruguay Round sui margini intensivo ed estensivo del commercio

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di Ines Buono e Guy Lalannemarzo 2010

Il lavoro analizza gli effetti dei costi di esportazione, misurate dalle tariffe doganali, sul commercio internazionale. In particolare ci si chiede se tali costi comprimano gli scambi commerciali riducendo il numero delle imprese che esportano (margine estensivo) ovvero riducendo il valore medio delle esportazioni per ogni impresa (margine intensivo). Le tariffe doganali hanno registrato variazioni considerevoli durante gli anni novanta, anche per effetto della conclusione della negoziazione dell’Uruguay Round promossa dal GATT/WTO, che ha favorito una diminuzione multilaterale delle tariffe. La variabilità temporale delle tariffe doganali può, pertanto, essere utilmente impiegata, assieme alla variabilità dei flussi commerciali a livello di impresa, per studiare l’importanza del margine estensivo e di quello intensivo.

L’analisi empirica è condotta su dati relativi a imprese francesi nel periodo 1993-2002. I risultati mostrano che, in media, è aumentato il numero di imprese esportatrici e che, per ciascuna di esse, è aumentato il valore delle proprie esportazioni verso quei paesi che impongono tariffe più basse. D’altro canto la riduzione nel tempo delle tariffe ha favorito un incremento esclusivamente dei valori esportati, lasciando pressoché invariato il numero di imprese presenti nei mercati esteri.

La scarsa crescita della presenza sui mercati internazionali da parte delle imprese francesi in seguito a una politica di diminuzione delle tariffe doganali può essere riconducibile principalmente a due fattori. In primo luogo, le maggiori entrate dall’estero derivanti dalla riduzione delle tariffe potrebbero essere state insufficienti alle imprese attive solo sul mercato domestico a coprire i potenziali costi fissi connessi con l’attività di esportazione (ad esempio, quelli dovuti alla ricerca di distributori affidabili negli altri paesi o all’adattamento del prodotto alle esigenze dei mercati esteri).

In secondo luogo, la scarsa crescita del numero di imprese francesi esportatrici potrebbe essere imputabile alla presenza di altre frizioni, quali l’esistenza di ulteriori e più importanti barriere all’entrata nei mercati di destinazione o la difficoltà di accesso al credito che avrebbe ostacolato la capacità di sostenere i costi iniziali di esportazione. Un’ulteriore analisi è necessaria per avvalorare ciascuna delle precedenti ipotesi.

I risultati di questo lavoro forniscono inoltre degli spunti di riflessione in merito al dibattito sull’importanza dell’attività del WTO. A differenza degli studi che riscontrano un ruolo marginale di tale istituzione, l’analisi qui condotta indica che la riduzione delle tariffe promossa dal WTO abbia contribuito a innalzare la crescita del valore delle esportazioni francesi tra il 1993 e il 2002 di quasi il 5 per cento. Ciò suggerisce, pertanto, che un eventuale successo delle trattative del Doha Round potrebbe contribuire a rafforzare le posizioni commerciali dei paesi avanzati.

Published in 2012 in: Journal of International Economics, v. 86, 2, pp. 269-283

Testo della pubblicazione