N. 697 - L’innovazione tecnologica e la domanda di circolante: un’analisi basata su dati disaggregati a livello familiare

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di Francesco Lippi e Alessandro Secchidicembre 2008

Il lavoro analizza gli effetti dei miglioramenti nella tecnologia di prelievo, quali la diffusione degli sportelli bancari e quella delle carte Bancomat, sulla quantità di circolante detenuta dalle famiglie. Si propone un modello teorico in cui la domanda di circolante oltre a essere funzione della spesa in contante e del tasso di interesse, dipende anche dalla tecnologia di prelievo di cui il consumatore dispone. Le implicazioni dell’analisi sono che miglioramenti in tale tecnologia hanno due effetti sulla gestione del contante. Da un lato si riduce il fabbisogno medio di moneta, permettendo così di allocare una maggiore proporzione di ricchezza in attività finanziarie più redditizie. Dall’altro diminuisce la variazione percentuale della quantità di moneta detenuta dai consumatori al variare del tasso di interesse (in gergo, l’elasticità della domanda di circolante al tasso di interesse).

Le previsioni del modello sono state confrontate con il comportamento delle famiglie italiane nel periodo 1993-2004 desunto dall’ “Indagine sui Bilanci delle Famiglie Italiane”, un sondaggio effettuato dalla Banca d’Italia con cadenza biennale. Nell’analisi ci si è inoltre avvalsi di dati sui tassi di interesse sui depositi in conto corrente, disaggregati a livello provinciale, e sulla diffusione degli sportelli bancari, disaggregati a livello comunale. Quest’ultimo tipo di informazione, congiuntamente a quella relativa al possesso di carta bancomat, è stata utilizzata per ottenere misure della tecnologia di prelievo disponibile a ciascuna delle famiglie italiane censite nel sondaggio.

L’evidenza che emerge dall’analisi empirica è coerente con le previsioni del modello. In particolare, sia per le famiglie che detengono carta bancomat sia per quelle che ne sono sprovviste, una maggiore diffusione degli sportelli bancari comporta una significativa riduzione della quantità media di contante detenuto. Anche i risultati sull’elasticità della domanda di moneta al tasso d’interesse sono coerenti con la teoria: per le famiglie che non possiedono una carta bancomat, un miglioramento delle tecnologie transattive (per esempio un maggior numero di sportelli bancari) comporta una riduzione dell’elasticità della domanda di circolante al tasso di interesse, su valori compresi tra lo 0,2 e lo 0,1. L’elasticità rilevata per le famiglie in possesso di tecnologie più avanzate, quali quelle in possesso della carta bancomat, appare sostanzialmente nulla.

Pubblicato nel 2009 in: Journal of Monetary Economics, v. 56, 2, pp. 222-230