N. 691 - La selezione scolastica e le scelte dei giovani tra la fine della scuola media e l’inizio della secondaria superiore

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di Sauro Mocettisettembre 2008

Una larga parte della dispersione scolastica - la cui riduzione è tra i principali obiettivi dell’Unione europea - si genera nella transizione tra il primo ciclo di istruzione, che termina con il conseguimento della licenza media, e la scuola secondaria superiore: già a quindici anni l’8 per cento dei giovani è in ritardo rispetto al regolare corso degli studi e oltre il 4 per cento è fuori dal sistema scolastico, con valori significativamente più elevati nel Mezzogiorno. Il lavoro usa dati individuali della Rilevazione continua sulle forze lavoro dell’Istat combinati con dati sull’offerta scolastica locale per analizzare le determinanti sia del ritardo e dell’abbandono (la selezione scolastica) sia della scelta del tipo di studi superiori.

L’analisi mostra che per un quindicenne la probabilità di essere in ritardo rispetto al regolare corso degli studi è fortemente correlata con lo status socioeconomico del padre e con il capitale culturale presente in famiglia, misurato dal livello di scolarità dei genitori: i figli di genitori con la sola licenza media ripetono l’anno con una probabilità dieci volte superiore a quella dei figli di genitori laureati. Tra coloro che conseguono la licenza di terza media, la variabile più importante nello spiegare il successivo abbandono scolastico è il ritardo accumulato nella scuola media, soprattutto per i figli dei genitori meno scolarizzati. I rischi di insuccesso si riducono in presenza di una più favorevole composizione del corpo docente, vale a dire una minore incidenza di insegnanti con contratti a tempo determinato, di migliori infrastrutture scolastiche e di una maggiore diffusione del tempo prolungato nella scuola media. Quest’ultimo fattore risulterebbe particolarmente importante per i figli di genitori meno scolarizzati. Per contro, l’incidenza dei ritardi e degli abbandoni non sembra dipendere dalla quantità delle risorse impiegate, quali il numero di studenti per classe nella scuola di provenienza.

Per coloro che proseguono gli studi, la scelta del tipo di scuola riflette prevalentemente lo status socioeconomico della famiglia di origine e la canalizzazione degli studenti riproduce la stratificazione sociale tra le scuole. Un più alto livello di scolarità dei genitori è associato a una maggiore probabilità di scegliere i licei. I figli di operai e lavoratori indipendenti mostrano una maggiore propensione a scegliere istituti tecnici e professionali, così come coloro che hanno accumulato un ritardo nella scuola media. Infine, la probabilità di iscriversi alla secondaria superiore, specialmente negli istituti tecnici e professionali, risulta maggiore in presenza di una più elevata incidenza del terziario nel mercato del lavoro locale.

Nel complesso, i risultati della ricerca evidenziano la difficoltà del sistema scolastico a offrire ai giovani, soprattutto a quelli provenienti da famiglie più svantaggiate, adeguate risorse e opportunità formative col risultato di rinforzare, a partire dalla scuola dell’obbligo, i meccanismi di stratificazione sociale.

Pubblicato nel 2012 in: Education Economics, v. 20, 2, pp. 189-209

Testo della pubblicazione