N. 650 - Un modello per il credito bancario nell’area dell’euro: un approccio non lineare

Go to the english version Cerca nel sito

di Leonardo Gambacorta e Carlotta Rossinovembre 2007

Il ruolo del credito nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria è al centro del filone di teoria economica che va sotto il nome di Credit View. Secondo tale approccio, alcune caratteristiche del mercato creditizio — la presenza di asimmetrie informative tra la banca e i clienti e l’imperfetta sostituibilità, tra le fonti di finanziamento delle imprese, tra prestiti bancari e titoli obbligazionari — fanno sì che gli effetti reali di una restrizione monetaria siano maggiori di quelli di un’espansione monetaria di pari dimensione. In particolare, nel caso di un aumento dei tassi di interesse si acuirebbero i problemi di azzardo morale (le imprese tendono a prendere fondi per investire in progetti più rischiosi) e selezione avversa (la composizione delle imprese che prendono finanziamenti si modifica a favore delle imprese con investimenti più rischiosi e meno promettenti). Lo scopo del lavoro è verificare empiricamente l’esistenza di meccanismi di questo tipo nell’area dell’euro, valutando se il credito bancario al settore privato (famiglie e imprese) reagisca in misura diversa agli impulsi di politica monetaria, a seconda che essi siano espansivi o restrittivi.

La verifica empirica è stata effettuata per il periodo 1985-2005 utilizzando un modello vettoriale asimmetrico a correzione d’errore (AVECM), attraverso il quale è possibile identificare le relazioni di lungo periodo di domanda e offerta di credito. La domanda di prestiti bancari in termini reali è espressa in funzione del prodotto interno lordo e del costo medio dei finanziamenti. L’equazione di offerta è rappresentata da una relazione di mark-up tra il tasso sui prestiti bancari e il costo di finanziamento sostenuto dalle banche, misurato dal tasso a tre mesi del mercato monetario.

La principale conclusione del lavoro è che, nel periodo esaminato, considerando impulsi monetari di segno opposto ma pari dimensioni, il calo del credito associato a una restrizione monetaria è più forte dell’aumento associato a un’espansione monetaria. L’influenza del canale del credito risulta pertanto asimmetrica, in linea con l’approccio della Credit View, presumibilmente riflettendo l’acuirsi dei problemi di azzardo morale e selezione avversa. Tale risultato è probabilmente riconducibile anche alla presenza di vincoli patrimoniali, che legano l’ammontare massimo di prestiti erogabili alla quantità di capitale detenuto dalle banche; tali vincoli diventano più stringenti nel caso di un’espansione monetaria e del conseguente aumento del credito.

Pubblicato nel 2011 in: Applied Financial Economics, v. 20, 14, pp. 1099-1112

Testo della pubblicazione