N. 620 - Scelte intertemporali di consumo, costi di transazione e limitata incidenza delle azioni nel portafoglio delle famiglie.Teoria ed evidenza empirica

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di Orazio P. Attanasio e Monica Paiellaaprile 2007

Oggetto di questo lavoro è l’analisi della validità empirica del Consumption-based Capital Asset Pricing Model (C-CAPM). Il C-CAPM è un modello il cui scopo è quello di valutare le attività finanziarie. Secondo il C-CAPM il rischio di un titolo è funzione della correlazione tra il suo rendimento e il tasso di crescita del consumo. In particolare, vengono considerati rischiosi, e avrebbero quindi un prezzo di equilibrio contenuto, i titoli il cui rendimento è correlato positivamente con i consumi (avendo un rendimento prociclico, infatti, essi non consentirebbero di “assicurarsi” in vista di periodi con consumi relativamente bassi). Al contrario, sono poco rischiosi e avrebbero un prezzo di equilibrio elevato i titoli i cui rendimenti sono correlati negativamente con i consumi.
Finora, l’impiego del C-CAPM nelle applicazioni finanziarie è stato limitato, nonostante il ruolo importante svolto nel campo della teoria economica. Ciò è in parte dovuto al fatto che gli studi empirici finora effettuati non hanno generalmente fornito conferme soddisfacenti della validità del modello.
In questo lavoro si mostra analiticamente come il C-CAPM possa essere reso coerente con l’evidenza empirica sulle scelte di consumo e di investimento delle famiglie se si introducono nel modello costi fissi di partecipazione ai mercati finanziari, che inducono scelte di portafoglio differenziate da parte dei consumatori.
Tali costi includono sia gli esborsi monetari (ad esempio le commissioni di intermediazione, le imposte di bollo e registro e gli scarti bid-ask), sia i costi-opportunità derivanti dall’investimento (il tempo necessario per acquisire informazioni sui mercati finanziari e per gestire il proprio portafoglio), che non sono direttamente osservabili.
Per la verifica del modello si utilizzano i dati di un campione di famiglie americane, che consentono di distinguere tra famiglie che detengono attività finanziarie e famiglie che ne sono prive.
L’analisi mostra che il C-CAPM con consumatori differenziati e costi fissi di transazione è in grado di fornire una buona rappresentazione delle scelte di consumo e di investimento delle famiglie se il costo annuo dell’investimento in attività rischiose è pari ad almeno lo 0,4 per cento dei consumi (corrispondente a circa 70 dollari). Questa condizione può essere valutata come sufficientemente realistica.

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