N. 582 - Qual è l'effetto degli incentivi agli investimenti? Una valutazione della legge 488/92

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di R. Bronzini e G. de Blasiomarzo 2006

Dalla seconda metà degli anni novanta gli incentivi agli investimenti previsti dalla legge 488/92 hanno rappresentato la principale modalità di intervento per la riduzione delle disparità territoriali in Italia. Dal 1996 al 2003, l’ammontare di fondi distribuiti alle imprese industriali sulla base di questa legge è stato pari a 16 miliardi di euro e ha riguardato 27.846 progetti di investimento, localizzati principalmente nelle regioni meridionali del Paese. La legge prevede che le imprese che intendono investire nelle aree in ritardo di sviluppo possono ricevere un sussidio, pari a una frazione della spesa programmata. Gli incentivi sono assegnati attraverso meccanismi di asta che tengono conto di criteri quali la proporzione di fondi propri investiti nel progetto, il numero di nuovi posti di lavoro previsti e l’ammontare di sussidio richiesto.

Il lavoro si propone di valutare l’impatto dei sussidi sull’attività di investimento delle imprese che ne hanno beneficiato. A tal fine è stata utilizzata una base dati che unisce le informazioni dell’archivio sulla legge 488/92 del Ministero delle Attività Produttive con quelle di bilancio contenute negli archivi CERVED per tutte le imprese che hanno richiesto il sussidio. Per valutare se la legge abbia reso possibili investimenti che in assenza dell’intervento pubblico non sarebbero stati realizzati, si confrontano gli investimenti delle imprese finanziate con quelli delle imprese che, pur avendo richiesto il sussidio, non lo hanno ottenuto.

Lo studio si concentra su due aspetti. In primo luogo, analizza l’importanza dell’effetto di sostituzione intertemporale. Al fine di avvantaggiarsi degli incentivi, le imprese potrebbero aver anticipato progetti di investimento che in assenza degli incentivi sarebbero stati effettuati in periodi successivi. In secondo luogo, il lavoro verifica la presenza di effetti di spiazzamento. Ai maggiori investimenti delle imprese che ricevono l’agevolazione potrebbero aver corrisposto minori investimenti da parte di quelle non finanziate.

I risultati forniscono sostegno all’ipotesi di sostituzione intertemporale. Nel periodo di erogazione delle agevolazioni, le imprese finanziate hanno effettuato volumi di investimento più elevati rispetto alle altre. Negli anni successivi esse hanno però ridotto significativamente l’accumulazione di capitale, sempre nel confronto con le imprese non finanziate. Alcuni risultati avvalorano anche l’ipotesi di spiazzamento. All’interno di uno stesso mercato geografico o merceologico la differenza tra i livelli di investimento delle imprese agevolate e non agevolate è infatti più pronunciata.

Pubblicato nel 2006 in: Journal of Urban Economics, v. 60, 2, pag. 327-349

Testo della pubblicazione