N. 561 - La verifica empirica della presenza dell'effetto di mercato locale in un'economia a più paesi: un approccio teorico

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di K. Behrens, A. R. Lamorgese, G. I. P. Ottaviano, T. Tabuchisettembre 2005

A partire dalla fine degli anni '70 i modelli di analisi del commercio internazionale integrano la teoria tradizionale del vantaggio comparato con l'introduzione di competizione imperfetta, rendimenti di scala crescenti, costi di trasporto e differenziazione del prodotto. Queste innovazioni hanno consentito di studiare l'interazione strategica nel contesto internazionale e di spiegare la rilevanza della localizzazione delle attività produttive.

Una serie di contributi, originati dal saggio di Paul Krugman del 1980 (American Economic Review, 1980, 70(5), 950-959), ha fornito un fondamento teorico al noto argomento secondo il quale un paese tende a concentrare la propria produzione e a esportare quei prodotti per i quali più ampio è il mercato locale. Questi modelli, tuttavia, si limitano all’analisi degli scambi bilaterali tra due paesi.

Il presente lavoro mostra che l'estensione a un'economia con più paesi è tutt’altro che semplice e diretta e richiede una definizione appropriata di effetto di mercato locale in tale contesto. Nel lavoro si mostra innanzitutto come l'introduzione di più paesi nel modello comporti la considerazione di una matrice di costi di trasporto non simmetrica, laddove nel caso a due paesi i costi di trasporto sono naturalmente simmetrici. Nel contesto più generale l'effetto di mercato locale è generato dall'agire congiunto di tre effetti: un effetto di dimensione del mercato (o di attrazione), per il quale le imprese tendono a collocarsi nei paesi a più forte domanda (cioè con le più elevate quote di spesa); un effetto di accessibilità, per il quale le imprese tendono a collocarsi nei paesi più centrali e quindi di più facile accesso; e un effetto di competizione (o di repulsione) per il quale le imprese tendono a non collocarsi nei paesi in cui ci sia un numero elevato di imprese concorrenti. Il modello mostra altresì che, benché la maggior parte dei risultati ottenuti in un modello a due paesi si possa estendere al caso di più paesi, esistono situazioni in cui l'effetto di mercato locale viene meno.

In secondo luogo nel contesto a più paesi è necessario definire propriamente il concetto di effetto di mercato locale, distinguendo una definizione statica (sezionale) da una definizione dinamica (temporale). Il lavoro mostra come soltanto considerando la prima definizione si riesca sempre a generalizzare l'effetto di mercato locale al caso di più paesi, mentre ciò non è normalmente vero quando si consideri la definizione dinamica.

Il risultato teorico secondo il quale l'accessibilità è uno dei fattori che determinano la presenza dell'effetto di mercato locale suggerisce infine una strategia per determinarne la presenza nell'analisi empirica. L'effetto di mercato locale dovrebbe infatti apparire nei dati più chiaramente dopo aver controllato per la capacità dei paesi di accedere ai mercati internazionali. Il lavoro mostra come tale correzione si possa ottenere attraverso l'uso di un semplice filtro lineare basato sui risultati del modello teorico.

La presenza dell'effetto di mercato locale viene, infine, accertata con una serie di test di segno e di rango, nella tradizione di quelli usati nella letteratura empirica tradizionale del commercio internazionale. I risultati, ottenuti applicando questi test ad una cross-section di dati relativi a un campione ampio di paesi, confermano la presenza dell'effetto di mercato locale e, concordemente al modello teorico, tale risultato è più forte se verificato sui dati filtrati.

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