N. 557 - L'ingresso delle banche nei mercati locali: differenze tra banche e distanza

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di Roberto Felici e Marcello Pagninigiugno 2005

In questo lavoro si esaminano le decisioni delle banche di entrare in nuovi mercati locali mediante l’apertura di sportelli. In particolare, viene sottoposta a verifica empirica l’ipotesi che i costi d’entrata varino in misura inversa alla distanza tra il nuovo mercato e le aree in cui la banca è già insediata. Tra questi costi sono inclusi sia quelli connessi con i trasporti e le comunicazioni, sia quelli che possono derivare dalle asimmetrie informative tra la banca e la sua clientela da un lato e tra il vertice dell’azienda e i direttori della filiale operanti nel nuovo mercato dall’altro.

A questo fine vengono esaminati i dati a livello provinciale relativi a 300 banche italiane nel periodo 1991-2002. I risultati delle analisi econometriche confermano che la distanza geografica è un fattore molto rilevante nel determinare i costi d’entrata e costituisce la variabile che ha il maggiore impatto sulla probabilità d’ingresso in nuovo mercato.

Un altro risultato del lavoro è che le grandi banche sono meglio in grado di affrontare i costi d’entrata legati alla distanza rispetto alle piccole banche. Ciò è probabilmente riconducibile al fatto che le grandi banche utilizzano in misura più intensa informazioni standardizzate sui loro debitori, facili da trasmettere a distanza, quali i bilanci ufficiali o punteggi derivanti dalle procedure di valutazione automatica del merito di credito.

Infine, nel lavoro si mostra come le banche italiane abbiano accresciuto la loro capacità di aprire sportelli in mercati distanti dalle località nelle quali operavano in precedenza: la distanza media tra l’entrante effettivo e il mercato provinciale si è accresciuta nel corso del periodo. Nel lavoro si mostra come questo fenomeno sia in gran parte da attribuire alla crescente diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione che hanno fortemente ridotto il costo di elaborare informazioni codificate.

Pubblicato nel 2008 in: The Journal of Industrial Economics, v. 56, 3, pp. 500-534

Testo della pubblicazione