N. 498 - Il credito commerciale è un sostituto del credito bancario?

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di Guido De Blasiogiugno 2004

La politica monetaria influenza l’economia reale attraverso vari canali tra cui la variazione delle risorse finanziarie disponibili per le imprese. Tipicamente, durante un periodo di restrizione monetaria le imprese diminuiscono le loro scorte di magazzino a seguito della minore disponibilità di finanziamenti bancari. L’impatto di una restrizione monetaria potrebbe tuttavia essere influenzato dalle relazioni di credito commerciale: le singole imprese potrebbero aumentare il capitale circolante sia prendendo maggiormente a prestito dai loro fornitori sia riducendo il credito erogato ai loro clienti. A livello aggregato l’impatto netto di una restrizione monetaria dipenderà dalla possibilità per le imprese di controbilanciare attraverso le risorse di natura commerciale la minore disponibilità di risorse bancarie.

L’Italia rappresenta un caso particolarmente interessante per la verifica empirica dell’ipotesi di sostituibilità tra credito commerciale e credito bancario. In primo luogo, i crediti e i debiti commerciali rappresentano nei bilanci delle imprese quote significative e tra le più elevate nel panorama dei paesi industrializzati. In secondo luogo, se si esclude il credito commerciale, le fonti di finanziamento alternative al credito bancario hanno in Italia un’importanza inferiore che in altri paesi. Infine, l’economia italiana si caratterizza per la rilevanza di piccole e medie imprese che possono essere più esposte agli effetti delle restrizioni monetarie.

In questo lavoro l’ipotesi di sostituibilità tra credito commerciale e bancario viene analizzata utilizzando i dati relativi alle imprese manifatturiere rilevati dalla Centrale dei bilanci. In particolare, si sottopone a verifica empirica l’ipotesi secondo la quale la disponibilità di risorse finanziarie di natura commerciale abbia un effetto positivo sulla variazione delle scorte di magazzino durante i periodi di restrizione monetaria. L’analisi è estesa agli anni dal 1982 al 1999: in tale periodo si sono avuti due episodi principali di restrizione monetaria (1992 e 1995) unitamente ad altri (1986-87 e 1989) con caratteristiche meno pronunciate. I risultati evidenziano che l’ipotesi di sostituibilità riceve supporto empirico: controllando per le determinanti di natura reale delle scorte e per la liquidità delle imprese, lo studio mostra una correlazione positiva tra la variazione delle scorte e le risorse finanziare di natura commerciale; tale correlazione risulta più intensa nelle fasi di restrizione monetaria. L’analisi mostra tuttavia che l’effetto di sostituzione è nel complesso di entità limitata.

Pubblicato nel 2005 in: Economic Notes. Monte dei Paschi di Siena, v. 34, 1, pp. 85-112

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