N. 430 - Caratteristiche delle banche e trasmissione della politica monetaria: il caso italiano

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di Leonardo Gambacortadicembre 2001

Questo lavoro studia il ruolo delle banche nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria in Italia tra il 1986 e il 1998. Utilizzando dati su oltre 750 banche, sono stati analizzati gli effetti di mutamenti nelle condizioni monetarie sulle principali poste di bilancio, tenendo conto dell’influenza di fattori specifici quali la dimensione della banca, il grado di liquidità e di capitalizzazione.

Un aumento dei tassi ufficiali determina, dal lato passivo dei bilanci bancari, una flessione dei depositi soggetti a riserva. Il calo induce le banche a contrarre dapprima le attività liquide in portafoglio e, successivamente, l’offerta di credito.

La flessione della quantità dei depositi è più marcata per le banche piccole – caratterizzate da un rapporto tra depositi e prestiti elevato, che consente loro di assorbire agevolmente una riduzione della raccolta – e per quelle meglio capitalizzate, in grado di reperire più facilmente forme di finanziamento alternative ai depositi.

La dimensione delle banche non influenza invece la reazione dell’offerta di prestiti a variazioni delle condizioni monetarie. Le banche più piccole sono in grado di limitare gli effetti della flessione dei depositi sull’offerta di credito grazie alla loro maggiore liquidità. Le variazioni della liquidità delle banche rappresentano il fattore più importante nel contenere gli effetti della riduzione dei depositi sull’offerta di credito.

I risultati del lavoro sono in linea con quelli ottenuti da un recente studio redatto nell’ambito dello stesso progetto (Tema di discussione, n. 432), che analizza il ruolo delle banche nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria nell’area dell’euro.

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