N. 401 - La struttura ottima per scadenza del debito pubblico nell’UME

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di Raffaela Giordanomarzo 2001

L'obiettivo del lavoro è quello di valutare se, ed eventualmente come, i limiti imposti dal Trattato di Maastricht sui livelli di disavanzo e debito pubblico possano influire sulle regole ottimali di gestione del debito, in particolare sulla sua struttura ottima per scadenza.

Secondo la teoria della tassazione ottimale, il livello di imposizione fiscale deve essere tale da eguagliare al margine gli effetti distorsivi di quest'ultima sulle scelte individuali nei diversi periodi (tax smoothing, ossia il mantenimento di aliquote di prelievo costanti nel tempo). Nell’arco del ciclo economico, il tax smoothing richiede il conseguimento di avanzi nelle fasi espansive del prodotto e disavanzi nelle circostanze opposte.

I limiti imposti dal Trattato di Maastricht sui livelli di disavanzo e debito pubblico possono in talune circostanze rendere problematico il mantenimento di aliquote di prelievo costanti. In particolare, in situazioni congiunturali avverse le autorità di politica economica devono valutare se sopportare il costo dell’aggiustamento fiscale (che nel modello teorico semplificato deriva interamente dall’innalzamento del livello impositivo, avendo assunto la spesa pubblica esogena), oppure incorrere nelle sanzioni previste per i paesi i cui disavanzi sono giudicati eccessivi.

Nel lavoro si dimostra che, in tali situazioni, un'appropriata struttura per scadenza del debito può contribuire a limitare il rischio di sconfinamento del disavanzo, mantenendo il livello di tassazione costante. La struttura ottima per scadenza dipenderebbe dalle proprietà stocastiche dell'economia. In particolare, la durata media ottima del debito si allungherebbe in presenza di:

  • correlazione positiva tra tassi d'interesse e incidenza della spesa primaria sul Pil;
  • forte volatilità dei tassi d'interesse.

La durata media ottima del debito invece si accorcerebbe in presenza di:

  • correlazione negativa tra tassi d'interesse e incidenza della spesa primaria sul Pil;
  • forte volatilità dell'incidenza della spesa primaria sul Pil (nei casi in cui shock alla spesa primaria di segno positivo - o, analogamente, shock al prodotto di segno negativo - determinerebbero in ogni caso uno sconfinamento del disavanzo; in questa circostanza, una durata media del debito sufficientemente breve, accrescendo la reattività della spesa per interessi alle variazioni dei tassi, potrebbe eliminare, in presenza di un andamento favorevole dei tassi, il rischio di sconfinamento).

In ogni caso, la quota di titoli a lungo termine sul totale dovrebbe aumentare al crescere del livello del debito.

Le conclusioni ottenute con il modello teorico sono oggetto di analisi empirica nella seconda parte del lavoro. Da un lato, si intende verificare la validità dei risultati teorici. Dall'altro, si vuole valutare se l'introduzione dei vincoli sui livelli di disavanzo e debito agli inizi degli anni novanta abbia comportato una modifica delle politiche di gestione del debito pubblico, in particolare della sua struttura per scadenza. Poiché tali vincoli limitano la possibilità di conseguire il tax smoothing mediante disavanzi di bilancio, ci si aspetterebbe che, a partire dagli anni novanta, la gestione del debito sia stata più che in passato effettuata secondo i principi suggeriti dal modello teorico.

L'analisi empirica è condotta su un campione di 11 paesi dell'Unione europea per i quali i dati sulle variabili rilevanti sono disponibili, con riferimento all'ultimo ventennio.

I risultati dell'analisi empirica mostrano che:

  • negli anni ottanta la relazione tra durata media  del debito e le variabili rilevanti individuate dalla teoria non è generalmente del tipo atteso; la durata media tende a essere correlata negativamente con il livello del debito e, nei paesi ad alto debito, con la volatilità dei tassi d'interesse, segnalando forse l'inabilità da parte delle autorità di politica economica di allungare la vita media del debito, anche se ciò sarebbe stato raccomandabile;
  • nell'ultimo decennio, invece, la durata media del debito sembra essere correlata, con il segno atteso e in maniera significativa, con le variabili esplicative rilevanti; la capacità del modello teorico di spiegare l'evidenza empirica è molto superiore per i paesi a elevato debito.

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