N. 394 - Firm Size Distribution and Growth

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di Patrizio Pagano e Fabiano Schivardifebbraio 2001

Il processo di integrazione europea ha acuito l’attenzione sulle differenze strutturali tra le economie dei paesi partecipanti all’Unione europea. Diversi studi si sono concentrati sulla specializzazione produttiva settoriale. Invece, le differenze all’interno di ciascun settore produttivo sono state studiate meno. Questo lavoro analizza un aspetto particolare delle strutture industriali - quello della distribuzione delle imprese per dimensione - e, unificando fonti statistiche diverse, ne studia gli effetti sul tasso di crescita della produttività del lavoro.

Le economie europee presentano notevoli diversità di specializzazione e di distribuzione delle imprese per dimensione in ogni settore (tavola 1). Nella prima parte di questo lavoro si mostra come la variabilità complessiva tra paesi delle dimensioni medie d’impresa sia attribuibile a differenze all’interno di ciascun settore più che alla specializzazione settoriale.

Restringendo l’analisi ai soli settori manifatturieri, si trova una correlazione positiva tra dimensione media d’impresa e crescita della produttività del lavoro. Essa appare robusta rispetto a modifiche sia del campione dei paesi utilizzato, sia del periodo analizzato. Il canale attraverso il quale la dimensione d’impresa influenza la crescita della produttività sta nell’attività innovativa delle imprese.

L’intuizione - già di Schumpeter nella sua Teoria dello sviluppo economico (1934) - è che una maggiore dimensione d’impresa possa favorire l’attività di ricerca e sviluppo (R&S) e, quindi, la crescita della produttività. Infatti, le caratteristiche di costo fisso di molti progetti di R&S implicano che essi diventano profittevoli solo se i loro risultati possono essere sfruttati su scale produttive sufficientemente estese. Inoltre, solitamente le imprese più grandi hanno maggiori capacità di finanziare la spesa in R&S, sia attraverso un più considerevole cash flow interno sia attraverso l’accesso a fonti migliori di finanziamento esterno. Per esempio, Italia e Spagna sono contemporaneamente i paesi con più bassa dimensione media d’impresa e minore quota di spesa privata in R&S in rapporto al PIL (circa la metà rispetto alla media dell’Unione europea).

Pertanto, politiche e istituzioni che riducono gli incentivi per le imprese a crescere possono avere effetti negativi sulla produttività aggregata del sistema.

Pubblicato nel 2003 in: Scandinavian Journal of Economics, v. 105, 2, pp. 255-274

Testo della pubblicazione