N. 381 - The Determinants of Cross-Border Bank Share holdings: an Analysis with Bank-Level Data from OECD Countries
Il lavoro analizza le motivazioni alla base della decisione delle banche di estendere la propria operatività all’estero attraverso l’acquisto di partecipazioni azionarie. L’analisi empirica utilizza informazioni relative a un campione di circa 2.500 banche operanti nei 29 paesi OCSE. Essa è volta a rispondere a due domande: a) quali sono le caratteristiche delle banche che hanno partecipazioni azionarie in istituzioni creditizie all’estero; b) verso quali paesi si orienta la scelta. Le principali conclusioni possono essere così sintetizzate.
Le banche con partecipazioni azionarie all’estero sono più grandi ed efficienti e provengono da paesi dove il settore bancario è maggiormente sviluppato. L’esistenza di restrizioni regolamentari agli investimenti diretti all’estero e all’attività bancaria interna riducono la propensione della banche ad acquisire partecipazioni all’estero. Il grado di apertura commerciale del paese di origine, che approssima l’incentivo per le banche a fornire servizi ai propri clienti quando questi operano all’estero, influisce anch’esso sulla decisione di espansione internazionale.
Con riferimento alla scelta dei paesi verso i quali espandere l’attività, i risultati empirici mostrano che le banche preferiscono andare dove il prodotto interno lordo per abitante è più basso, l’inflazione è minore e il grado di finanziarizzazione dell’economia è più elevato.
Nei paesi dove la presenza delle banche estere è maggiore, gli intermediari sono caratterizzati da costi più elevati, minori profitti e un uso meno efficiente del capitale: ciò suggerisce che nel programmare gli investimenti esteri le banche prevedano di operare una profonda ristrutturazione della banca partecipata.
L’intensità del commercio bilaterale tra il paese di origine e di destinazione dell’investimento influisce significativamente sulla probabilità che una banca abbia partecipazioni internazionali, ma ha un effetto sulla scelta del paese dove investire quantitativamente meno rilevante rispetto a quello delle opportunità di profitto. Infine, le banche preferiscono estendere l’attività nei paesi dove più efficiente è il sistema giudiziario, forse perché ritengono meglio tutelata l’attività bancaria e il loro stesso investimento e minori i vincoli all’attività bancaria.
Pubblicato nel 2001 in: Journal of Banking and Finance, v. 25, 12, pp. 2305-2337