N. 357 - Are Model-Based Inflation Forecasts Used in Monetary Policymaking? A Case Study

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di S. Siviero, D. Terlizzese e I. Viscosettembre 1999

L’utilizzo di un modello econometrico nella formulazione delle scelte di politica monetaria non avviene mai secondo le modalità, schematiche e meccaniche, descritte nei manuali di economia. La complessità della realtà economica e la fondamentale incompletezza del modello impediscono che i risultati degli esercizi di simulazione si traducano in automatiche, precise reazioni delle autorità monetarie, rendendo così non banale la domanda: le decisioni prese hanno tenuto conto dei risultati del modello?

Obiettivo del lavoro è documentare, con una metodologia econometrica, le eventuali “tracce” di un utilizzo delle previsioni di inflazione elaborate con l’ausilio del modello econometrico trimestrale della Banca d’Italia nelle decisioni di politica monetaria relative al periodo 1995-97, anni in cui il perseguimento di un sentiero disinflazionistico ha costituito l’obiettivo primario dell’autorità monetaria.

I risultati empirici mostrano che le previsioni relative alla dinamica dei prezzi prodotte con il modello trimestrale hanno svolto un ruolo significativo nel processo decisionale: in particolare, le differenze tra quelle previsioni e gli obiettivi di inflazione annunciati, per l’anno in corso e per il successivo, dal Governatore della Banca d’Italia sono positivamente correlate con l’andamento dei tassi di interesse di policy Le conclusioni dell’analisi empirica appaiono essere robuste, in quanto il legame tra le previsioni realizzate con il modello trimestrale della Banca d’Italia e gli interventi sui tassi di policy non viene meno anche qualora si tenga conto di altre variabili potenzialmente rilevanti nell’ambito del processo decisionale (tasso di inflazione effettivamente osservato nel periodo precedente, previsioni di inflazione elaborate in maniera indipendente da altre istituzioni, evoluzione di breve periodo del cambio della lira).

Pur senza configurarsi come una descrizione accurata ed esauriente di un’ipotetica “funzione di reazione” delle autorità di politica monetaria, i risultati indicano come queste ultime abbiano agito, nel periodo in esame, in modo forward-looking, basando le proprie decisioni non solo sull’andamento effettivo della dinamica dei prezzi rispetto al sentiero di disinflazione desiderato, ma anche sullo scostamento delle proprie previsioni dagli obiettivi annunciati.

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