N. 291 - Gli effetti del bilancio pubblico sull'attività economica nel breve periodouna valutazione con il modello econometrico trimestrale della Banca d'Italia

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di Sandro Momigliano e Stefano Siviero

In questo lavoro si propone una metodologia di valutazione degli effetti del bilancio pubblico sull'attività economica nel breve periodo basata sull'impiego del modello econometrico trimestrale della Banca d'Italia. Essa permette, rispetto all'utilizzo di indicatori più sintetici, di tener conto di un vasto numero di interrelazioni tra bilancio pubblico ed economia. La metodologia proposta, oltre a quantificare gli effetti dell'azione del bilancio pubblico sul PIL, consente di valutarne l'impatto sui prezzi e su altre variabili macroeconomiche, e di attribuire tali effetti a varie caratteristiche del bilancio pubblico, tra cui le variazioni nel livello e nella composizione del saldo da un anno al successivo e il profilo trimestrale registrato in ciascun esercizio dalle entrate e dalle spese.

I principali risultati a cui conduce la metodologia proposta con riferimento al periodo 1990-95 sono: nell'arco di tempo considerato, il bilancio pubblico ha avuto un impatto prevalentemente restrittivo sulla dinamica del PIL, pari in media a circa 2 decimi di punto percentuale (con un massimo di 7 decimi nel 1995); pur nell'ambito di un orientamento tendenzialmente restrittivo, il bilancio pubblico ha presentato caratteristiche moderatamente anticicliche, confermando i risultati di precedenti lavori; l'intonazione restrittiva del bilancio pubblico registrata nel periodo in esame è prevalentemente riconducibile all'andamento del saldo primario a parità di altre caratteristiche del bilancio pubblico; il saldo suddetto è progressivamente migliorato, passando da un disavanzo dell'l per cento del PIL nel 1989 a un avanzo di circa il 4 nel 1995; nel complesso del periodo in esame, i risultati raggiunti con l'indicatore proposto appaiono significativamente diversi, sul piano quantitativo e qualitativo, da quelli ottenuti utilizzando le metodologie alternative esaminate nel lavoro; fanno eccezione il 1991 e il 1995, anni per i quali tutti gli indicatori segnalano un impatto restrittivo.

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