N. 103 - La coesione dello SME e il ruolo dei fattori esterni: un'analisi in termini di commercio estero

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di Lorenzo Bini Smaghi e Stefano Vona

Ai successi conseguiti dai paesi degli Accordi Europei di Cambio (AEC) nella stabilizzazione dei corsi delle proprie valute e, più in generale, nella convergenza dei tassi di inflazione non hanno fatto riscontro progressi nella armonizzazione degli andamenti delle variabili reali. In particolare, proprio i paesi a più bassa inflazione e con monete tradizionalmente forti hanno conseguito tassi di crescita più bassi della media dell'area. Ciò ha contribuito, assieme a una politica di cambio particolarmente attenta a moderare le spinte inflazionistiche nei paesi dove il ritmo di aumento dei prezzi è stato più alto, a determinare squilibri commerciali ampi e crescenti tra i paesi membri degli AEC. Nella prima metà degli anni ottanta gli effetti di tale situazione, potenzialmente destabilizzanti sul sistema dei cambi, sono stati attenuati da alcune circostanze esterne. Tra queste, in particolare, il lavoro esamina il ruolo del forte apprezzamento del cambio reale del dollaro e della crescita sostenuta della domanda interna americana che, assieme, hanno consentito ai paesi europei a più alta crescita e con cambi reali apprezzati di compensare con attivi crescenti negli scambi con l'esterno dell'area AEC i disavanzi che essi andavano accumulando all'interno. Il permanere di ampie differenze nei tassi di crescita tra i paesi degli AEC, nella nuova situazione creatasi con la rapida discesa del dollaro e il rallentamento dell'economia americana, può costituire una minaccia alla stabilità dei cambi nello SME. Il contro-shock petrolifero del 1986 ha "nascosto" il problema; con esso bisognerà comunque fare i conti nel futuro. Poiché i risultati di questo lavoro ribadiscono i rischi inflazionistici connessi con la svalutazione del cambio, per un paese come l'Italia tale manovra non appare la più appropriata per conseguire guadagni di competitività; non resta pertanto, che procedere verso una maggiore convergenza dei tassi di crescita delle economie dei paesi degli AEC. Rimane aperto il problema di quale debba essere il valore di tale tasso, date le diverse esigenze di sviluppo dei paesi membri.

Questo lavoro è stato presentato nel corso della conferenza sullo SME svoltasi a Perugia il 16-17 ottobre 1987 e a un seminario presso l'Università Bocconi.

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