N. 71 - Le modifiche strutturali dell'industria manifatturiera lombarda nel periodo 1971-1981

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di S. Barbini, L. Capra, C. Casini e F. Trimarchi

Gli anni '70 sono caratterizzati dal ristagno delle aree dipiù antica industrializzazione del Nord-Ovest e dalla crescita della "periferia" italiana, ove la piccola impresa sperimenta una fase di intenso sviluppo, che si contrappone alla crisi dei grandi complessi manifatturieri "centrali". La crescita della periferia lombarda, coinvolta come altre aree del N.E.C. da processi di industrializzazione "diffusa", non compensa adeguatamente sotto il profilo occupazionale la crisi del vecchio "triangolo industriale lombardo" (CO-VA-MI). Tuttavia, gli effetti della ristrutturazione intensiva avviata nella seconda parte del decennio sembrano smentire la prospettiva della deindustrializzazione, sui cui si concentra il dibattito. La "selettività", che contraddistingue il ridimensionamento dell'offerta, e la capacità di ritenere le produzioni o le fasi a più elevato valore aggiunto sembrano riflettere la risposta delle aree centrali all'accentuarsi, nell'industria, delle spinte centrifughe e delle capacità "imitative" della periferia.

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